L’Arnas Civico di Palermo sarà il primo centro della Sicilia a fare Teranostica con radioligandi.
La Teranostica combina metodi diagnostici a interventi terapeutici. La Radioligand therapy (Rlt), difatti, è uno degli esempi più innovativi e promettenti della medicina di precisione, grazie alla quale si stanno individuando strategie di intervento sempre più mirate ed efficaci.
L’unità di Medicina Nucleare dell’Arnas, quindi, permetterà un’offerta sanitaria con un impatto notevole nel management clinico dei pazienti oncologici, abbattendo rischi e soprattutto viaggi della speranza. La terapia con radioligandi, difatti, dà la possibilità di combinare le molecole carrier con i differenti radioisotopi generando combinazioni ad alta specificità per le diverse neoplasie, inoltre, non genera effetti farmacologici significativi poiché il radioisotopo, esplica la sua azione sulle sole cellule target.
“La radioligand therapy (Rlt) rappresenta un approccio di cura di Medicina Nucleare fondato sulla teranostica e ascrivibile ai trattamenti di precisione e personalizzati tra i più innovativi in ambito oncologico“, spiega il dottor Gaspare Arnone, direttore di Medicina Nucleare dell’Arnas.
“Il radioligando, somministrato per via sistemica, è costituito da un “ligando”, ossia una molecola (es. peptide, anticorpo) in grado di riconoscere e legare specifici bersagli espressi dalle cellule tumorali e da un “radionuclide” caratterizzato da emissione di radiazioni corpuscolate (particelle beta-/ particelle alfa) alle quali è dovuto l’effetto terapeutico – prosegue -. Il modello teranostico prevedel’utilizzo di una molecola in fase diagnosticautilizzando traccianti emittenti positroni (imaging Pet) al fine di caratterizzare e definire l’estensione della patologia neoplastica, rendendo eleggibile il paziente a trattamento Rlt che prevede l’utilizzo della medesima molecolaradiomarcata con radionuclide capace di indurre effetti radiobiologici negativi sulla cellula neoplastica”.
Le patologie oncologiche trattabili
Numerose sono le patologie oncologiche potenzialmente suscettibili a questa terapia che, con la ricerca, aumenteranno a breve.
Una particolare l’efficacia, già lungamente testata, è nel trattamento delle neoplasie neuroendocrine, soprattutto in ambito gastroenteropancreatico utilizzando analoghi della somatostatina marcati con radionuclidi, ma anche per i tumori prostatici.
“L’utilizzo degli analoghi della somatostatina radiomarcati, come principi attivi della Rlt, offre un’azione più efficace rispetto agli analoghi non marcati e agli atri competitors, con la possibilità di determinare effetti positivi misurabili anche radiologicamente in oltre il 20-30% dei pazienti ai quali vanno aggiunti un ulteriore 50% circa in cui si registra stabilizzazione di malattia, con aumentato della sopravvivenza – evidenzia l’esperto -. Un ulteriore esempio è il trattamento dei tumori prostatici in fase avanzataresistenti alla castrazione (mCRPC) e dopo almeno due linee di terapia farmacologica (chemioterapia e ARTI/ARPI), con il 177Lu legato al PSMA (antigene di membrana specifico della prostata). In questo caso i pazienti hanno mostrato una riduzione del 38% del rischio di morte e del 60% del rischio di progressione della malattia”.
“In Sicilia la medicina nucleare è alla pari delle migliori realtà nazionali – conclude Arnone -. Noi riteniamo assolutamente necessario che si proceda in appropriatezza, competenza e vorremmo che si creasse una rete a livello regionale per abbattere i viaggi della speranza, delle mobilità interregionali e dei costi sociali che questi pazienti devono affrontare“.
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