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Valvulopatie cardiache, al Policlinico di Palermo nuova tecnica mininvasiva dal cavo ascellare

venerdì 22 Novembre - 2024 | di Redazione | Categorie: ECM&EVENTI, Innovazione, News ed eventi

L’unità operativa di Cardiochirurgia del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo ha adottato un’innovativa tecnica mininvasiva per il trattamento delle valvulopatie cardiache, realizzata attraverso un accesso dal cavo ascellare. Questo approccio rappresenta un notevole avanzamento nel campo della chirurgia cardiaca, offrendo ai pazienti un’alternativa meno traumatica rispetto alle procedure tradizionali, con vantaggi significativi in termini di tempi di recupero e comfort post-operatorio.

La metodica mininvasiva è stata adottata con la collaborazione clinica del Dottor Utz Kappert del Centro Cuore di Dresda, struttura di riferimento internazionale per questo tipo di procedure.

I primi due pazienti operati, uno di 76 anni con stenosi della valvola aortica, e uno di 57 con insufficienza della valvola mitralica, stanno bene.

Per la sostituzione della valvola aortica è stata utilizzata una protesi auto-espandibile di ultima generazione che non richiede suture e consente di ridurre notevolmente i tempi chirurgici. Nel paziente con insufficienza complessa della valvola mitralica è stato effettuato un riparo valvolare.

La nuova tecnica, realizzata con l’utilizzo di strumentazione avanzata e tecnologie di precisione, consente ai chirurghi di operare attraverso una piccola incisione nell’area ascellare, evitando l’apertura dello sterno.

Il Direttore dell’unità operativa di Cardiochirurgia del Policlinico, Vincenzo Argano, spiega: “Gli interventi sono stati entrambi effettuati attraverso un approccio mininvasivo ascellare che supera l’attuale approccio attraverso la parete toracica anteriore utilizzato in altri centri. I vantaggi sono relativi a una migliore esposizione chirurgica, che consente di trattare molteplici vizi valvolari anche contestualmente, e per l’eccellente effetto cosmetico in quanto la piccola cicatrice è nascosta nel cavo ascellare”.

Il direttore generale dell’AOUP, Maria Grazia Furnari, commenta: “Questa innovazione è il frutto di un costante impegno nella ricerca, nell’aggiornamento delle competenze del personale e nelle tecnologie dell’unità operativa di Cardiochirurgia, e dell’impegno dell’Azienda ospedaliera universitaria nell’offrire un’assistenza all’avanguardia, volta a garantire la massima sicurezza e il miglior comfort possibile ai pazienti. Ringrazio il team di cardiochirurgia diretto dal Dottore Argano e tutti i professionisti che hanno contribuito a questo straordinario risultato”.

Argano aggiunge: “Questi interventi si inquadrano nel continuo rinnovamento dell’attività dei reparti di Cardiochirurgia e Cardioanestesia del Policlinico di Palermo che sempre di più stanno puntando su interventi mini e micro-invasivi a beneficio dei pazienti che scelgono di essere trattati presso la nostra istituzione. Tali procedure si affiancano quindi ai trattamenti percutanei e chirurgici disponibili nel nostro centro che da due anni fa parte dei Centri Hub siciliani per il trattamento delle patologie valvolari”.

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