Migliorare l’efficienza dei livelli assistenziali e adeguare strutture e modelli organizzativi ai migliori standard di sicurezza internazionali, limitando sprechi e inefficienze. Sono questi gli obiettivi della Strategia per la crescita digitale e del Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione che hanno definito le azioni di intervento dedicate all’ecosistema della sanità digitale.
La Sicilia si propone a livello nazionale come modello per il rinnovamento della sanità e lo fa con un salto in avanti nella digitalizzazione e con un ampio ricambio generazionale nella medicina generale. L’Isola, inoltre, è stata una delle prime regioni a sperimentare la ricetta dematerializzata.
“Abbiamo rotto l’isolamento in cui ci trovavamo. Ci siamo informatizzati per comunicare tra noi e comunicare con il servizio internazionale”, spiega Luigi Galvano segretario provinciale di Fimmg Sicilia.
“Oggi stiamo facendo un salto in avanti e stiamo sperimentando delle piattaforme che rendano la nostra attività intelligibile e quindi che le cartelle cliniche più importanti siano interoperabili tra professionisti, sistemi e Asp. La digitalizzazione, quindi, è uno strumento di crescita enorme – prosegue e conclude -. Il medico obiettivamente non lavorerà più con una certa dose di libero arbitrio ma lavorerà in maniera formale con una formazione continua per l’utilizzo intelligente e razionale di queste piattaforme. Questo è quello che in un anno circa porteremo avanti”.