La gestione delle vie aeree in anestesia e nell’emergenza-urgenza rappresenta una priorità.
Assicurare la pervietà delle vie aeree in modo definitivo è obiettivo prioritario per consentire un efficace recupero del paziente e ridurre la mortalità evitabile associata all’anestesia e, nell’emergenza-urgenza è ancora più difficile.
E’ fondamentale:
- nella CREM (Critical Emergency Medicine-sala operatoria in urgenza, terapia intensiva, medical emergency team dell’ospedale, pronto soccorso, territorio, maxiemergenze),
- nei percorsi di Medicina perioperatoria,
- in terapia intensiva,
- in interventistica,
- in pronto soccorso o sul territorio.
Cosa si intende per gestione delle vie aeree?
“Sono tutte quelle procedure tese ad acquisire il controllo della via aerea del paziente per poterne garantire l’adeguata ossigenazione per evitare il rischio che possa subentrare un fenomeno noto come ipossia”. A spiegarlo è il noto primario di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa Massimiliano Sorbello.
“La mancanza di ossigeno, difatti, condiziona la possibilità di danni a carico dei vari organi, in primis il cuore che si ferma, ma soprattutto il cervello che matura un danno anossico”, prosegue.
Sorbello è noto per avere brevettato due dispositivi medici e vinto diversi premi internazionali per la sua attività di ricerca e formazione, ma nonostante ciò evidenzia che: “Oggi ci sono vari device che permettono una corretta e veloce gestione rispetto a prima, ma ancora oggi è gravata da un certo numero di complicanze e problematiche. Fondamentale è, nonostante la tecnologia, lavorare sul fattore umano, fare formazione e lavorare in team”.