Aumentano i casi di eczema atopico. In Italia colpisce tra il 2-5% della popolazione, di cui il 5-25% sono bambini. Di quest’ultimi, circa il 60% ne soffrirà da adulti e il 5% in forma grave.
Tali dati dimostrano quanto sia diventato sempre più un un problema di salute pubblica.
Proprio per questo abbiamo deciso di parlarne con la dott.ssa Mirella Milioto, specialista in dermatologia.
La malattia
L’esordio viene nell’infanzia ed è determinata da una causa genetica, influenzato moltissimo dalle condizioni ambientali ed è strutturale a causa della mancanza di alcune sostanze della pelle.
I sintomi
Eczema significa erompere con bolle e atopico perché non ha una sede precisa. I principali sintomi sono prurito, secchezza, arrossamento, formazione di vescicole e in alcuni casi di croste con desquamazione dell’area colpita.
Il prurito, oltre a inficiare la vita quotidiana, provocando anche disturbi del sonno, inappetenza e nervosismo, provoca lesioni che permettono l’accesso ai batteri che possano aggravare la patologia e sviluppare ulteriori infezioni batteriche.
I consigli
La prevenzione è fondamentale e bisogna intercettare e bloccare il prima possibile l’eczema. La prevenzione si fa già in età pediatrica con l’educazione terapeutica.
Formare un’ottima alleanza e compliance con le famiglie e i pazienti e trasmettergli che la prevenzione è fondamentale per avere esiti in età adulta.
L’educazione terapeutica
Oltre ad aumentare la ricerca a livello globale per affrontare l’onere legato all’eczema, l’educazione terapeutica sarebbe un buon provvedimento. Se si spendesse un euro su questo, se ne risparmierebbero tre per quanto riguarda la cura di questi pazienti.