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Chirurgia bariatrica, al Policlinico di Messina tecnica senza incisioni per ridurre lo stomaco

mercoledì 29 Maggio - 2024 | di Giorgia Görner Enrile | Categorie: News ed eventi

Ridurre il peso elevato senza incisioni sull’addome, ma con un accesso endoscopico-chirurgico dalla bocca. È una delle opportunità terapeutiche offerte all’interno del centro SICOB (Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità ) dell’AOU G. Martino di Messina, coordinato dal Prof. Giuseppe Navarra, Direttore dell’UOC di Chirurgia Generale ad Indirizzo Oncologico.

In Italia, nel 2023 sono stati sottoposti ad interventi di chirurgia bariatrica oltre 26.000 pazienti, il 73% dei quali donne. In fatto di età, il 30% ha tra i 41 e i 50 anni, il 26% tra i 51 e i 60, il 22% tra i 31 e i 40, il 13% tra i 21 e i 30, il 7% sono over61 e il 2% ha tra i 17 e 20 anni.

La tecnica

Il Metodo Apollo è una procedura che consente di ridurre lo stomaco senza eseguire l’intervento chirurgico in laparoscopia. In questo caso, infatti, si esegue una gastroplastica verticale endoscopica. Con l’accesso attraverso la bocca, tramite gastroscopio, vengono applicati una serie di punti all’interno dello stomaco per ridurne la dimensione modificandone la morfologia, ma senza resecarlo. La perdita di peso viene così raggiunta grazie a un rallentamento dello svuotamento gastrico e all’aumento del senso di sazietà.

Conosciuto in inglese con l’acronimo ESG, “Endoscopic sleeve Gastroplasty” o “Endosleeve”, il metodo Apollo è indicato per persone affette da obesità grave con BMI (Indice di massa corporea) compreso tra 30 e 35 o superiore a 40 con controindicazioni alla chirurgia bariatrica. La procedura viene eseguita in anestesia generale ed in sala operatoria, ma il paziente può tornare alle sue attività quotidiane già dopo pochi giorni.

La realtà presente all’interno dell’azienda ospedaliera universitaria è l’unica del sud Italia, ad eccezione della Campania, ad eseguire questo tipo di tecnica mini invasiva routinariamente.

Lo specialista

In prima battuta- spiega Navarra –  viene effettuata una valutazione preliminare completa da parte del team multidisciplinare per analizzare il caso e verificare la possibilità di eseguire la endosleeve in assenza di controindicazioni. Il metodo Apollo è molto sicuro e generalmente ben tollerato, con un tasso di complicanze maggiori minimo. A differenza di altre metodologie chirurgiche, non comporta alcuna sezione e/o asportazione di parte dello stomaco. Chiaramente, affinché i risultati della procedura siano duraturi nel tempo, è necessario anche un cambiamento del proprio stile di vita“.

L’applicazione di tale protocollo assicura al paziente un’esperienza migliore e più rapida, meno traumatica e meno invasiva, nonché una ripresa quasi immediata – sottolinea lo specialista–. Abbiamo già selezionato alcuni item che potranno essere applicati nel nostro territorio nazionale. In seconda istanza, costruiremo un sistema di accreditamento che verrà gestito dalla società sia in termini di formazione e conseguentemente di verifica”.

Nella fase preoperatoria è centrale il counseling, fase in cui il paziente viene istruito su tutte le tappe del suo percorso. Durante l’intraoperatorio, invece, vengono scelti trattamenti mini-invasivi, tramite chirurgia laparoscopica e robotica. I protocolli anestesiologici scelti, inoltre, limitano al minimo l’uso di oppiacei, allontanando conseguenze quali nausea e vomito post-operatorio.

Perseguendo tali accorgimenti – conclude – la fase postoperatoria risulta meno traumatica e più breve. Il paziente, infatti, si mobilizza già dopo poche ore dalla fine dell’intervento e può tornare a casa nell’arco di 48 ore, molto meno rispetto ai 4-5 giorni canonici. Tale risparmio temporale permette di operare 1,7 pazienti in più rispetto alla media, mentre il letto ospedaliero, rispetto ai soliti 5 giorni, viene occupato soltanto per 2,3 giorni.

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