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Obesità e malattie cardiovascolari: indicare le calorie sui menù può ridurre i decessi

lunedì 4 Marzo - 2024 | di Giorgia Görner Enrile | Categorie: Articoli, Salute, Studio medico

Superano i 25 milioni le persone obese in Italia, quasi il 48% degli adulti e il 26% dei bambini e ragazzi tra i 3 e i 17 anni non è normopeso. L’Organizzazione Mondiale della Sanità colloca il “Bel Paese” al quarto posto in Europa per prevalenza di sovrappeso e obesità.

Ma a preoccupare gli esperti è il fatto che gran parte degli italiani non riconosce il proprio problema di peso: il 54,6% degli adulti obesi, difatti, ritiene di avere un peso normale.

Intanto l‘obesità è la quinta causa di morte al mondo, secondo i dati dell’Oms, essendo associata a numerose patologie come diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e alcune forme di cancro. L’obesità, inoltre, grava fortemente sulle spese sanitarie nazionali.

Il 4 marzo

La Giornata Mondiale dell’Obesità, istituita nel 2015 dalla World Obesity Federation, che si celebra ogni 4 marzo, ha l’obiettivo ambizioso di invertire la crisi globale dell’obesità. La giornata ha lo scopo di sensibilizzare cittadini e istituzioni e di incoraggiare la prevenzione dell’obesità, evitando discriminazioni, pregiudizi e l’uso di un linguaggio stereotipato e stigmatizzante sulle persone che vivono con questa malattia.

In Sicilia

L’Isola è una delle regioni più a rischio con circa 800.000 obesi e 2,3 milioni di casi in sovrappeso, complessivamente il 47 % della popolazione residente, mentre i bambini e ragazzi con eccesso di peso sono ben 211.000.

Inoltre, i dati epidemiologici relativi alla nostra Regione evidenziano un progressivo aumento della prevalenza di malattie croniche non trasmissibili, direttamente legate ai cosiddetti fattori di rischio modificabili, ossia scorretta alimentazione, inattività fisica, fumo, abuso di alcool.

Quindi, l’obesità si può considerare una patologia cronica e una delle principali cause dei problemi di salute pubblica, capace di tradursi, anno dopo anno, in un costo individuale, sociale, sanitario ed economico che presto rischia di divenire insostenibile per il Sistema sanitario nazionale.

Un azione che potrebbe ridurre le morti

I ricercatori inglesi dell’University of Liverpool hanno suggerito di indicare le calorie nei menu per ridurre le morti per malattie cardiovascolari.

Il suggerimento nasce dalle prime stime dell’impatto dell’attuale legislazione UK sull’etichettatura delle calorie, norme che si applicano solo alle grandi attività di ristorazione extra domestica, pubblicate su The Lancet Public Health. L’attuale legislazione britannica prevede dal 2022, difatti, l’applicazione di tale misura solo alle grandi aziende alimentari con 250 o più dipendenti, inclusi bar, ristoranti e rosticcerie, che sono tenuti a riportare le calorie di cibi e bevande analcoliche non preconfezionati preparati per i clienti.

Le prime stime dei ricercatori hanno evidenziato che la politica adottata potrebbe prevenire o posticipare circa 730 decessi per malattie cardiovascolari tra il 2022 e il 2041. Se la politica venisse implementata in tutte le attività alimentari extra domestiche inglesi, si potrebbero prevenire circa 9.200 decessi per malattie cardiovascolari nei prossimi 20 anni in questo scenario.

Secondo gli esperti, quindi, estendere questa etichettatura delle calorie a tutte le attività alimentari extra domestiche potrebbe massimizzare i benefici per la salute pubblica come parte di una più ampia strategia politica-sanitara sull’obesità, insieme ad altre politiche per ridurre le disuguaglianze sanitarie.

 

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