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Fragili, Schillaci: “Prorogate nel 2023 misure per smaltire liste d’attesa”

venerdì 3 Febbraio - 2023 | di Anna Boccia | Categorie: Lavoro, News ed eventi, Salute

“Il monitoraggio delle liste di attesa è a capo delle regioni e del ministero: nel piano per le liste di attesa sono però previste modalità di accesso alternative alle prestazioni e sono già attive le classi di priorità per prenotazioni che tengono conto delle urgenze e ciò anche per i ricoveri, che tengono conto dei soggetti più fragili”.

Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, al question time al Senato.

Con il dl di agosto, ha ricordato Schillaci, sono previsti fondi per ridurre i tempi di attesa per le prestazioni e per implementare le infrastrutture tecnologiche favorendo la digitalizzazione. Il Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa, ha spiegato, “fissa tempi massimi di accesso alle prestazioni secondo un sistema di codifica tale da garantire accessi rapidi (3 giorni per le visite e prestazioni di specialistica ambulatoriale; 30 giorni per le prestazioni di ricovero) ai cittadini con problematiche più urgenti”.

Inoltre, “sono già attive – in fase di prenotazione – le cosiddette classi di priorità, che tengono contro dell’urgenza delle prestazioni per l’accesso alle prestazioni ambulatoriali, così come sono previste le classi di priorità per il ricovero, che tengono conto delle specifiche patologie e condizioni in cui versano le persone fragili, i disabili, le persone non autosufficienti e i malati oncologici gravi”.

Tra gli impegni derivanti dal vigente Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa, monitorati da un Osservatorio, ha aggiunto, “rientrano la definizione e l’applicazione, da parte delle Regioni, dei percorsi di tutela, ovvero l’attivazione di modalità alternative di accesso alle prestazioni, nei casi in cui ai cittadini non possa essere assicurata la prestazione entro i limiti previsti dalle Regioni”.

Sempre sulle liste di attesa, ha concluso, “ricordo che nel 2022, sono state rese disponibili risorse pari a 500 milioni di euro, di cui 150 milioni di euro per consentire lo smaltimento delle liste di attesa tramite il ricorso alle strutture private accreditate”.

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