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Medici di medicina generale protagonisti della sanità del futuro CLICCA PER IL VIDEO

sabato 5 Aprile - 2025 | di Giorgia Görner Enrile | Categorie: Lavoro, Video

Si è aperta nel capoluogo siciliano la 19ª edizione del Congresso Regionale “Dialoghi di Palermo Medica”, un appuntamento ormai consolidato che riunisce i medici dell’Isola per riflettere sul presente e soprattutto sul futuro della medicina generale.

Un’occasione di confronto, formazione e proposta, che vede i medici di medicina generale (MMG) al centro di un sistema sanitario che deve evolversi per rispondere con efficacia alla sfida della cronicità e della medicina territoriale.

Ci siamo riuniti per fare il punto su quello che sarà il futuro della medicina generale, in termini di evoluzione e di migliore presa in carico del paziente cronico – ha ribadito con forza Luigi Tramonte, segretario regionale della FIMMG Sicilia –. Ma ci siamo confrontati anche sul nuovo accordo integrativo regionale che ci potrebbe consentire di operare con più risorse, strumenti innovativi e personale di supporto — dagli infermieri al personale amministrativo — per alleggerire il carico burocratico e dedicarci finalmente alla clinica, alla prevenzione primaria e alla medicina proattiva”.

Il congresso coinvolge numerose discipline: Cardiologia, Geriatria, Neurologia, Igiene e Sanità Pubblica, Endocrinologia, Gastroenterologia, Dermatologia, Diabetologia e Medicina Interna.
L’obiettivo è costruire un’alleanza solida tra medicina del territorio e specialistiche. Una collaborazione fondamentale per garantire continuità assistenziale e cure più appropriate.

Ma non è tutto. Oggi la medicina generale è tra le professioni più digitalizzate e tracciate del sistema sanitario. Lo ricorda Luigi Galvano, segretario provinciale FIMMG Palermo e vicepresidente ENPAM.

“Abbiamo almeno dieci anni di vantaggio sul resto della sanità in termini di digitalizzazione. Utilizziamo cartelle cliniche evolute e codificate a livello internazionale, che ci permettono una trasparenza assoluta sul nostro operato. Ogni nostra azione è tracciata, dalla prescrizione di una ricetta fino alla gestione dei dati per il Ministero delle Finanze.

Galvano evidenzia anche come l’impatto della pandemia abbia accelerato l’uso di strumenti digitali nella relazione medico-paziente, ma spesso senza un’adeguata alfabetizzazione digitale dei cittadini, con un conseguente aumento del carico di lavoro per i medici.

“Un’ora di lavoro in studio genera almeno un’ora e mezza di attività nel back office. Tra mail, ricette, messaggi e telefonate, spesso ci ritroviamo a gestire incombenze delicate anche fuori orario, in una condizione di stress costante”.

“Nonostante tutto, il mondo della medicina generale non si tira indietro. Siamo pronti a dimostrare con i fatti il nostro impegnococlude Galvano — e a dare una spallata decisiva per migliorare il Servizio Sanitario Nazionale. Ma servono dati, strumenti e fiducia. Solo così potremo davvero trasformare la sanità e renderla più efficiente, giusta e centrata sul paziente”.

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