A svelare come l’eccessivo desiderio per il cibo si rifletta su specifici circuiti cerebrali è un gruppo di ricercatori italiani.
In particolare, nelle persone affette da obesità, la visione di immagini di alimenti crea un eccessivo desiderio per il cibo.
Lo studio
E’ stato condotto da Francantonio Devoto e coordinato da Eraldo Paulesu, del dipartimento di Psicologia di Milano-Bicocca.
Mostra che l’obesità è accompagnata da un’alterazione funzionale del cervello anche quando non è coinvolto in specifici processi cognitivi o sensoriali, ovvero a riposo. I dati suggeriscono che gli stimoli visivi legati al cibo possono diventare eccessivamente salienti attraverso una connettività sbilanciata del sistema di ricompensa con le regioni visive sensoriali specifiche e la corteccia prefrontale coinvolta nel controllo cognitivo.
L’area tegmentale ventrale del cervello (Vta), cruciale per i comportamenti motivati, difatti, presenta una connettività aumentata con altre regioni cerebrali nei soggetti obesi. Le strutture coinvolte, quindi, riguardano la motivazione e l’apprezzamento della ricompensa, legati alle proprietà gratificanti del cibo.
In Italia sono oltre 25 milioni le persone in eccesso di peso, ovvero più del 46% degli adulti e il 26,3% tra bambini e adolescenti di 3-17 anni.
“Con questo lavoro forniamo una nuova interpretazione sui meccanismi cerebrali alla base dell’eccessiva motivazione verso il cibo nell’obesità. Una sensazione che ogni persona in sovrappeso, o con obesità, ha provato quando è stata tentata da immagini di cibo“, spiega Devoto.