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Apparecchi acustici troppo cari e poca trasparenza sui prezzi, Antitrust: “Introdurre voucher o buono-udito”

martedì 9 Aprile - 2024 | di Giorgia Görner Enrile | Categorie: News ed eventi, Norme & Diritto, Salute
Roberto Rustichello

Si appena conclusa l’indagine conoscitiva dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dedicata agli apparecchi acustici.

Nel nostro Paese ci sono 7 milioni di italiani che hanno problemi di udito e di questi circa 2,5 milioni già utilizzano apparecchi acustici.

Dall’indagine, partita lo scorso settembre 2023, è risultato che: “rispetto ad altri Paesi comparabili, come la Francia, in Italia il prezzo medio per singolo dispositivo (compreso tra 1.500 e 2.100 euro) risulta superiore e con minori sostegni pubblici all’acquisto”.

L’Antitrust ha inviato la segnalazione a Parlamento, ministero della Salute, ministero dell’Economia, Agenas, Regioni e Province Autonome per segnalare le criticità evidenziando, inoltre, che vi è “scarsa trasparenza delle condizioni commerciali praticate al pubblico. I consumatori hanno, infatti, difficoltà nell’ottenere informazioni chiare sia di tipo tecnico sia sul prezzo dell’apparecchio e dei servizi connessi, di solito venduti abbinati e senza alcuna distinzione. I servizi rappresentano la spesa principale nel pacchetto, fatto che però non viene percepito dai consumatori”.

Per quanto riguarda gli apparecchi forniti dal Servizio Sanitario Nazionale, risulta esserci una grave “difficoltà nelle procedure di acquisto pubblico, dovute a una normativa poco chiara che ha pregiudicato l’effettiva attuazione dei livelli essenziali di assistenza, oltre alla forte opposizione dei principali operatori commerciali”.

Le azioni

A fronte della possibilità che le forniture pubbliche tornino a un regime “a tariffa” – sulla base di modifiche legate all’entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario dell’assistenza protesica -, l’Autorità ritiene che, “a garanzia dell’efficienza della spesa pubblica e in un’ottica di rafforzamento dei meccanismi concorrenziali, le amministrazioni interessate possano svolgere gare”.

Inoltre, sarebbe “opportuno assegnare l’importo del rimborso direttamente all’assistito attraverso l’introduzione di un “voucher” o “buono-udito”, per sostenere una concorrenza tra fornitori di prodotti e di servizi che consenta di accedere a un’offerta appropriata e tecnologicamente aggiornata”.

L’Autorità ha evidenziato che bisogna “garantire, anche attraverso interventi di tipo normativo-regolatorio, una chiara e distinta indicazione al pubblico del prezzo del dispositivo rispetto a quello dei relativi servizi offerti all’utilizzatore”.

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