“Far diventare il Garibaldi un centro di riferimento per la prevenzione e la diagnosi precoce degli abusi sui minori. Per far ciò è indispensabile fare rete, far sì che i pediatri di libera scelta, i centri sociali, la polizia postale e le istituzioni, gli inquirenti comincino ad affrontare insieme il problema”. A dichiararlo è stato Giuseppe Ettore, direttore del Dipartimento materno infantile dell’Arnas Garibaldi.
Dinanzi alla crescita statistica degli abusi sui minori, che oggi trovano anche nel web e nelle nuove tecnologie terreno fertile, appare sempre più reale l’esigenza di un ambulatorio dedicato, capace di far luce sui casi sospetti con attenzione e perizia.
“La diagnosi precoce – ha aggiunto – è una questione di fondamentale importanza, assieme alla necessità di introdurre un percorso che attualmente non esiste, individuando nuovi protocolli”.
Dinanzi all’incapacità dei bambini di difendersi assume particolare rilevanza il dovere etico e morale di creare un tessuto protettivo adeguato, adeguatamente poggiato sui criteri della conoscenza e della prevenzione.
Peraltro, accanto ai bambini che subiscono la violenza di aggressori di età adulta, occorre ricordare anche le vittime della violenza dei loro coetanei, puntando l’attenzione sul ruolo della scuola e degli insegnanti.
Senza dimenticare che il luogo più pericoloso per i più piccoli, comunque, si conferma essere la famiglia, ambiente in cui secondo le più recenti statistiche avviene circa il 90% dei maltrattamenti.
In Italia, in particolare, i casi di violenza sui bambini sono in netta crescita e, quasi la metà di questi, porta con sé un bagaglio di maltrattamento multiplo. Le segnalazioni arrivano per lo più dall’autorità giudiziaria, in minima parte dalla scuola e della famiglia. Davvero irrisorio, invece, il numero delle segnalazioni proveniente dal personale sanitario.
“Il ruolo degli istituti sanitari – ha detto Giuseppe Giammanco, Commissario Straordinario dell’Arnas Garibaldi – può davvero diventare centrale in questo senso, magari attraverso la creazione di un sistema di accesso e di controllo adeguato. Si potrebbe auspicare una rete tra ospedali, servizi sociali e l’autorità giudiziaria, facilitando la qualità, la celerità e certezza delle informazioni”.
In Italia, secondo gli ultimi dati statistici messi a disposizione da riviste specializzate, i casi di violenza sui bambini sono in crescita e quasi la metà di loro porta con sé un bagaglio di maltrattamento multiplo. Le segnalazioni arrivano per lo più dall’autorità giudiziaria, in minima parte dalla scuola e della famiglia. Davvero irrisorio, invece, il numero delle segnalazioni proveniente dal personale sanitario.