Nel mondo ogni 3-4 secondi qualcuno muore di sepsi. In occasione della Giornata Mondiale, che ricorre ogni anno il 13 settembre, la Società italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) presenta, in un webinar gratuito sul canale YouTube della società scientifica, le nuove linee guida che affrontano la necessità di avviare rapidamente una terapia antibiotica mirata per ridurre la mortalità correlata a tale condizione.
“Si tratta di una vera emergenza sanitaria che, solo in Italia, colpisce circa 250mila persone all’anno, con un tasso di mortalità del 25% (circa 50.000 morti in Italia nel 2015, 70.000 nel 2020, l’anno del Covid)”, spiega il prof. Antonino Giarratano, presidente della Siaarti
La grave infiammazione si manifesta quando la risposta immunitaria a un’infezione, come una polmonite o una diarrea, provoca danni agli organi e ai tessuti e colpisce ogni anno 47-50 milioni di persone, provocando più di 11 milioni di morti: 1 decesso su 5, nel mondo, è associato alla sepsi.
La Siaarti già dal 2021 si è impegnata nell’elaborazione di una linea guida multidisciplinare sul management della sepsi e dello shock settico nel paziente adulto. A partecipare alla realizzazione della linea guida sono stati anche le società scientifiche dei microbiologi (Amcli e Sim, quelle degli infettivologi (Simit e Sita), quella dei medici di emergenza-urgenza (Simeu) e quella dei farmacologi (Sif).
IMPORTANZA DELLA DIAGNOSI RAPIDA E DELLA TERAPIA MIRATA
“La linea guida sottolinea l’importanza di ridurre il tempo diagnostico (Turn-around-time) grazie ai test rapidi, per identificare rapidamente il patogeno e la sua resistenza agli antibiotici”, spiega la prof.ssa Daniela Pasero, responsabile della sezione Siaarti “Infezioni e Sepsi”.
“La sepsi è una patologia tempo-dipendente: la diagnosi precoce e l’avvio tempestivo di una terapia mirata sono cruciali per ridurre la mortalità. Una diagnosi rapida ci permette inoltre di evitare un’esposizione eccessiva agli antibiotici, che può portare allo sviluppo di antibiotico-resistenza e ridurre gli effetti avversi degli antimicrobici”, aggiunge la dott.ssa Gianpaola Monti, Responsabile del Comitato Scientifico Siaarti.
ANTIBIOTICO-RESISTENZA: UNA SFIDA URGENTE
In Italia, la resistenza agli antibiotici è tra le più alte in Europa. Ogni anno, quasi 300.000 pazienti contraggono infezioni da batteri resistenti, con circa 7.000 decessi.
“Gli antibiotici sono prescritti troppo spesso senza una formazione adeguata e senza alcuna utilità, sia sul territorio sia in ospedale. Nel caso della sepsi, l’antibiotico è invece essenziale ed è necessario scegliere quello giusto basandosi su riscontri microbiologici rapidi, per quanto riguarda sia l’identificazione del germe sia quella dei meccanismi di resistenza», afferma il prof. Marco Falcone, infettivologo.
“La ricerca e l’analisi della letteratura dimostrano che una rapida identificazione microbica migliora l’esito nei pazienti con sepsi. Nonostante il numero più limitato di studi, l’utilizzo di test rapidi è la direzione da seguire anche per l’antibiogramma“, aggiunge la prof.ssa Stefania Stefani, microbiologa.
La Siaarti evidenzia che: “Anche se la linea guida sia chiara, occorre investire in una formazione adeguata e nell’organizzazione dei laboratori di analisi, che dovrebbero garantire un’attività sempre più estesa nell’arco della giornata, per garantire diagnosi tempestive.
Una gestione più rapida ed efficiente della terapia antibiotica non solo abbatterebbe la mortalità, ma ridurrebbe anche i costi sanitari, migliorando la cura dei pazienti critici e accorciando i tempi di degenza”.