Le procedure endoscopiche hanno un ruolo centrale e cruciale nella gestione delle malattie digestive. Inoltre, le nuove tecnologie arricchite dall’intelligenza artificiale contribuiscono ad espandere ulteriormente l’endoscopia digestiva sia nella diagnosi che nel trattamento di diverse patologie.
Palermo, grazie a specialisti come Roberto Di Mitri, primario di Gastroenterologia con Endoscopia Digestiva dell’Arnas Civico di Palermo, che ha portato nuove procedure e nuove tecnologie nell’Isola, è diventata un punto di riferimento per gli endoscopisti nazionali ed internazionali che, spesso, si confrontano nel capoluogo siciliano. L’evento Endomed, sulla gastroenterologia ed endoscopia digestiva rivolto alla promozione dell’innovazione tecnologica ed al miglioramento della qualità delle cure nel Mediterraneo, di cui Di Mitri è stato direttore del corso, ha visto oltre mille iscritti di presenza ed online, usufruendo della possibilità di seguire procedure in live da otto sale endoscopiche di diversi Paesi.
Roberto Di Mitri
Classe ’68, Di Mitri è specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva. E’ direttore dell’Uoc di Gastroenterologia con Endoscopia Digestiva dell’Arnas Civico di Palermo e componente della rete formativa della Scuola di Specializzazione in Gastroenterologia dell’Università degli Studi di Palermo. E’ vice presidente della Società italiana di endoscopia digestiva e membro di numerose associazione e società del settore, di cui è stato spesso referente per l’Isola. Alle spalle, oltre un percorso di altissimo profilo nella sanità pubblica, portando in Sicilia procedure innovative come la Miotomia Endoscopica Perorale, è autore di oltre 170 pubblicazioni su riviste internazionali e nazionali.
L’endoscopia
“L’endoscopia ormai non è più solo una tecnica diagnostica, ma è diventata una branca della medicina essenziale, capace di garantire outcome di efficacia, sicurezza e soddisfazione del paziente – dice lo specialista -. E’ fondamentale per il trattamento delle emorragie digestive, delle malattie infiammatorie croniche intestinali, dell’esofagite eosinofila, delle patologie bilio-pancreatiche, delle lesioni iatrogene e per la prevenzione oncologica con cui, rispetto al passato, abbiamo fatto passi da gigante. Questo grazie anche alle nuove tecnologie fuse con l’Ia, usate prevalentemente per la diagnosi e la stadiazione dei tumori del tubo digerente e del tratto bilio-pancreatico, che permettono nuove procedure di resezione (mucosectomia, dissezione sottomucosa, ESD) che ampliano le possibilità di asportazione endoscopica anche di grosse lesioni benigne o delle lesioni con iniziale infiltrazione maligna”.
Un’alternativa alla chirurgia
“L’endoscopia sta diventando sempre più un’alternativa alla terapia chirurgica – prosegue -. Oltre alle procedure più comuni come le sezioni endoscopiche per i carcinomi in situ, oggi si parla di tecniche come la Poem per trattare l’acalasia, una malattia rara molto invalidante che ha un’incidenza di un caso per 100.000 abitanti e di cui l’Arnas è centro di riferimento. Per il trattamento dell’obesità si effettuano sempre più sleeve endoscopiche. Inoltre vi sono trattamenti farmacologici localizzati, tra cui quelli chemioterapici o antinfiammatori mirati, di modulare e ottimizzare l’assorbimento intestinale di farmaci, ma anche di trattamenti con radiofrequenza per i tumori pancreatici. Inoltre, un’aria di sviluppo interessante che si sta studiando è la chirurgia endoscopica Notes per l’asportazione della colecisti o dell’appendice, la legatura delle tube ovariche con micro incisioni“.
Le sfide
“Le sfide che oggi ci troviamo ad affrontare riguardano la possibilità di curare in maniera efficace e ultra-miniinvasiva, di utilizzare, in modo adeguato, l’intelligenza artificiale per migliorare i riscontri diagnostici e formulare algoritmi terapeutici sempre più performanti per migliorare l’assistenza ai nostri pazienti – conclude -. Fondamentale rimane, a tal proposito, la formazione, anche su modelli animali e con progetti di ricerca internazionali”.