Stress, irritabilità, stanchezza, mal di testa e incapacità di concentrarsi sono alcuni dei sintomi del cosiddetto “Post-vacation blues”, anche noto come “sindrome da rientro“.
Un disturbo che sopraggiunge quando il corpo e la mente faticano a ritornare ai ritmi della vita di tutti i giorni e a soffrirne, in particolare, sono quei soggetti che si sentono meno in forma.

Difatti, quei 2-3 chilogrammi di peso in più, presi tra cene e aperitivi sulla spiaggia, possono rendere più difficile superare la sindrome anche perché, spesso, creano uno squilibrio ormonale che, a sua volta, può peggiorarne i sintomi, allungandone di fatto la durata.
Secondo le stime della SIE, ne soffre fino al 45% della popolazione con una frequenza che nelle donne è da 2 a 3 volte maggiore rispetto agli uomini.
“Lo stato infiammatorio causato da un aumento di peso anche lieve, può creare uno squilibrio ormonale mandando in tilt il sistema che trasforma il progesterone in allopregnanolone, l’ormone del benessere e aumentando i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Questo, predisponendo ad ansia e stanchezza, oltre a peggiorare i sintomi della sindrome da rientro, in particolare l’affaticamento, ne può allungare la durata”. A spiegarlo è Annamaria Colao, presidente della Società Italiana di Endocrinologia.
Fortunatamente ci sono piccoli accorgimenti che si possono prendere per aiutare il corpo e la mente a superare più velocemente gli effetti della sindrome da rientro e recuperare le energie.
Fondamentale, secondo gli studiosi, è l’idratazione poiché permette un corretto afflusso di sangue ai tessuti e quindi agli antiossidanti di raggiungere tutte le cellule e recuperarle dagli insulti dei radicali liberi.
Come superare la sindrome? Ecco il decalogo

Dormire a sufficienza, almeno sette ore per notte, cercando di mantenere un ritmo regolare degli orari di sonno e veglia;
ridurre gli zuccheri semplici nella dieta dando la preferenza a un’alimentazione composta principalmente da frutta, verdura, cereali integrali e legumi;
bere in abbondanza: una corretta idratazione è indispensabile per un buon funzionamento di tutto l’organismo e anche del cervello, che altrimenti si stanca più facilmente;
muoversi un po’ ogni giorno, meglio ancora se all’aperto, dando la preferenza a esercizio aerobico di moderata intensità come camminata veloce, corsa, bicicletta o nuoto;
recuperare la capacità di rilassarsi, ritagliarsi ogni giorno un momento di pausa dagli impegni per ridurre lo stress e impedire che diventi cronico;
coltivare le relazioni con gli altri, perché le emozioni positive dal rapporto con familiari e amici migliorano l’umore e fanno sentire più pieni di energia;
riposare e recuperare un po’ di sonno durante il giorno o nel fine settimana;
esporsi il più possibile alla luce naturale, per esempio facendo una passeggiata al mattino o nella pausa pranzo, per sfruttare il potere rinvigorente del sole;
assecondare le fluttuazioni ormonali del ciclo mestruale e, seguire le regole anti-stanchezza con maggiore attenzione nella seconda fase del ciclo.
Se la stanchezza diventa cronica e pregiudica le giornate, chiedere consiglio al medico per capire se sia necessario sottoporsi a qualche controllo, per esempio il dosaggio degli ormoni tiroidei.