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Palloncino medicato al Sirolimus o Stent coronarico a rilascio di farmaco? L’Arnas Civico partecipa ad uno studio internazionale

mercoledì 17 Aprile - 2024 | di Giorgia Görner Enrile | Categorie: Articoli

Il Civico di Palermo in prima linea nella ricerca. L’Arnas parteciperà ad uno studio internazionale per valutare se il palloncino medicato al sirolimus sia più efficace rispetto all’impianto di stent a rilascio di farmaco nel trattamento della malattia coronarica de novo in vasi coronarici con un diametro compreso tra 2 e 3,5 mm.

Lo studio “Sirolìmus coated ballon versus Drug-eluting stent in native coronary vessels – TRANSFORM II”, disegnato dal dottor Bernardo Cortese, è già stato avviato in diversi centri italiani ed internazionali. A promuoverlo la Fondazione Ricerca e Innovazione Cardiovascolare ETS. Per il Civico a condurlo, in qualità di sperimentatore principale, sarà Marco Caruso dirigente medico della UOC di Cardiologia diretta da I.M. Smecca.

Malattia coronarica

Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro Paese. Secondo i dati ISTAT si registrano circa 230mila decessi ogni anno.

La patologia coronarica è spesso causa di sindromi coronariche acute (come l’infarto miocardico) o croniche (come l’angina pectoris). Il trattamento con angioplastica coronarica (PCI) rappresenta la più diffusa modalità di trattamento della malattia coronarica.

I trattamenti

“L’intervento coronarico percutaneo con impianto di stent a rilascio di farmaco (DES) è la strategia più diffusa per il trattamento della malattia coronarica de novo“. A spiegarlo è il dottor Caruso.

Nonostante i progressi tecnologici, che hanno reso i DES device efficienti e sicuri – prosegue -, la metodica non è scevra da complicanze che possono verificarsi al follow-up a medio-lungo termine e legate al potenziale danno endoteliale dato dalla protesi metallica impiantata nel vaso, dalla restenosi dello stent o dalla trombosi dello stesso”.

“I palloncini rivestiti di farmaco, come il sirolimus, hanno dimostrato di rappresentare una valida alternativa all’impianto di stent in vari setting come i vasi di piccolo calibro o i vasi con malattia diffusa – evidenzia –, grazie al potenziale vantaggio di preservare la funzione endoteliale del vaso “non lasciando nulla al suo interno” ed evitando le potenziali complicanze relate alla permanenza della piattaforma metallica“.

Lo studio

“Il TRANSFORM II è uno studio clinico randomizzato multicentrico. Verrà testata l’efficacia in termini di restenosi della lesione target (TLF; endpoint primario) e di eventi cardiovascolari avversi (endpoint co-primario) a 12 mesi, del palloncino rivestito al sirolimus (SCB) rispetto allo standard di cura, rappresentato dallo stent medicato, per il trattamento di lesioni coronariche native in vasi con un diametro tra 2 e 3,5 mm – conclude – . I pazienti sottoposti ad angioplastica saranno randomizzati per essere trattati o con SCB o con stent ad eluizione di everolimus di nuova generazione e saranno seguiti clinicamente fino a 60 mesi”.

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