L’Integrazione tra attività clinica, ricerca e multidisciplinarietà hanno permesso di salvare una bambina di sei anni con un tumore di 4,5 centimetri di diametro alla base del cranio con una tecnica mininvasiva.
L’intervento è stato svolto a Cesena grazie al lavoro dell’equipe multidisciplinare della Pituitary Unit dell’Istituto Scienze Neurologiche dell’Azienda Usl di Bologna, con sede all’ospedale Bellaria.
IL FATTO
La piccola paziente, originaria del Bangladesh, aveva difficoltà a camminare, a muovere il braccio sinistro, mostrava segni di inappetenza e arresto della crescita, oltre a una deviazione del labbro inferiore verso sinistra.
Tramite tac si è scoperta la presenza di un tumore che partiva dalla base cranica e comprimeva l’ipofisi, l’ipotalamo, i nervi cranici e area motoria destra.
Tramite un teleconsulto con la Pituitary Unit di Bologna, il Centro di riferimento regionale per la diagnosi e la cura delle malattie ipotalalamo-ipofisarie, diretto dal prof. Diego Mazzatenta, che è uno dei pochi in Italia e nel mondo per interventi di questo tipo nei pazienti pediatrici.
La bambina è stata trasferita in Neuropediatria al Bellaria per l’asportazione del craniofaringioma tramite tecnica mininvasiva per via nasale.
Prima, però, grazie al team della Neuroendocrinologia guidato dalla dottoressa Federica Guaraldi, è stato ristabilito il bilancio idrico, energetico ed ormonale della bambina, poiché alterati dalla presenza del tumore.
“Quella indonasale è una tecnica che richiede molta esperienza – spiega Mazzatenta – noi ci occupiamo di circa 200 casi all’anno, siamo tra i primi due centri nazionali e possiamo permetterci di usarla anche in casi così complessi”.
Ora la piccola sta bene e ha ripreso anche a correre.