E’ partito il nuovo progetto dell’Ordine dei medici di Enna, in collaborazione con l’Umberto I per far conoscere le eccellenze sanitarie della provincia. Il progetto tratterà i “Tumori dello stomaco: dal percorso di diagnosi, alla cura, ai bisogni dei pazienti”.
Il progetto
“Questi quattro incontri – come spiega la dottoressa Noemi Rinaldi, componente del consiglio direttivo dell’Ordine e medico di medicina generale – progrediranno verso altre tematiche che avranno sempre lo stesso filo conduttore: la comunicazione tra medici del territorio e medici ospedalieri”.
“Molto spesso – sottolinea il Presidente dell’OMCeO, Renato Mancuso – i fenomeni di mobilità passiva sono dovuti al fatto che non sempre la comunicazione è stata sufficiente e/o efficace e i nostri concittadini sono portati a fuggire verso altri presidi, non sapendo che gli stessi trattamenti è possibile averli fatti a casa propria. Avendo, tra l’altro, eccellenze di primo piano è giusto fare conoscere queste aree di buona sanità, in un momento drammatico per il sistema sanitario pubblico”.
L’idea è dunque quella di rendere collaborativi i medici che operano sul territorio con i medici ospedalieri (in particolar modo quelli dell’ospedale Umberto I nostro punto di riferimento), determinando una migliore resa per i pazienti.
Gli incontri sono volti alla compartecipazione di tutte le figure che servono al paziente oncologico, dal medico di medicina generale, alla Chirurgia oncologica e all’Oncologia, entrambi reparti presenti all’Umberto I, e al supporto nutrizionale che è importante per i pazienti che raggiungono il fine vita. Questo è il fil rouge di questi quattro incontri che vedranno come argomenti: il carcinoma dello stomaco, del colon-retto; del fegato e delle vie biliari e, infine, il carcinoma del pancreas e le lesioni benigne e neuroendocrine del pancreas.
I tumori allo stomaco
Sono la quarta neoplasia più frequente per incidenza e la seconda causa di morte per neoplasia al mondo. In Italia 12.700 nuovi casi, vi sono stati circa 10.000 decessi nel 2018.
Il numero di nuovi casi per anno di tumori dello stomaco in Italia è 32,7 per 100.000 maschi e 16,5 per 100.000 donne. Con un decremento significativo sia negli uomini (- il 2,6%) che nelle donne (il -2,8%).
I fattori di rischio sono classificabili in tre tipologie: ambientali (inquinamento atmosferico, fumo di sigaretta; tipo di lavoro svolto quindi contatto con il ferro, con il silicio, con il carbone, con gli erbicidi etc), genetici (quali il gruppo sanguigno A oppure la produzione di transmetilasi), dietetico-alimentari.
Le condizioni precancerose ovvero il gruppo di patologie benigne dello stomaco associata ad un rischio neoplastico più elevato rispetto alla popolazione normale sono: la gastrite cronica atrofica, l’ulcera gastrica, i polipi, la malattia di Ménétrier e il moncone gastrico. Per quanto riguarda i sintomi e i segnali specifici – spesso causa di un ritardo diagnostico – sono: l’epigastralgia, la dispepsia, l’anemia ipocromiche, il dimagrimento, l’anoressia, la disfagia, il vomito alimentare).
“Analizzando i dati della mobilità passiva – dichiara Danilo Centonze, primario di Chirurgia e responsabile scientifico dell’evento – è vero che nel nostro territorio si sono ridotti notevolmente ma potenzialmente possiamo dare di più. Come possiamo fare? Vi sono tanti metodi: aumentare l’attrattività chirurgica e assistenziale, ma quello più efficace secondo me e più valido è cercare di dare uno standard assistenziale quanto più elevato possibile e un altro elemento essenziale è creare una solida sinergia con il territorio, perché il paziente va accompagnato in questo percorso in maniera graduale e continuativa. Cercheremo – per concludere – di essere sempre al passo della medicina basata sulle evidenze, sia dal punto di vista chirurgico che assistenziale e soprattutto umano e speriamo che i riscontri ci siano”.
Le tecniche adoperate dalla Chirurgia dell’Umberto I di Enna e illustrate durante il corso di formazione sono soprattutto quelle mini-invasive, dunque in laparoscopica per velocizzare i tempi di guarigione del paziente, però ogni caso va studiato a sé e anche il trattamento.
I relatori che si sono alternati al primo incontro sono stati: il direttore del corso il presidente dell’OMCeO, dottore Renato Mancuso; il responsabile scientifico Danilo Centonze, primario della Chirurgia generale di Enna e i medici: Annalisa Bonasera, Illuminato Calandra, Riccardo Gula, Alessio Licciardello, Carla Linguanti, Andrea Quattrocchi, Linda Scarpello.