E mentre per le strade si respira l’atmosfera, natalizia proseguono gli incontri formativi per l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Caltanissetta. All’interno del Palazzo Ducale di Gela si parlava infatti di “Oncologia agli estremi” sabato 14 dicembre 2024, durante un corso rivolto non soltanto ai medici chirurghi, ma anche agli infermieri, psicologi e farmacisti. L’evento ha visto il coinvolgimento dell’Asp di Caltanissetta, della Simg (Società Italiana di Medicina Generale e delle cure primarie), della FIMMG (Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale) e della FARC&C (Fondere Assistenza Ricerca Cancro & Cultura).
Tanti gli argomenti trattati nel corso della giornata, facendo riferimento alla prevenzione, diagnosi e cura, ma anche al fine vita. In tutto questo è fondamentale ricordare anche l’importanza del rapporto sinergico tra gli specialisti e i medici di medicina generale il tutto per il bene del paziente che “deve essere – ha sottolineato l’oncologo Roberto Valenza- il centro per cui noi lavoriamo e deve essere al centro delle nostre attenzioni e quindi un momento di attenzione nel momento della diagnosi e ovviamente un ulteriore momento di attenzione nel fine vita, nella palliazione, perché oggi ci sono tanti strumenti che vengono messi a disposizione dall’ADI, assistenza domiciliare, all’Hospice, ma ovviamente dobbiamo capire di che cosa ha bisogno il paziente e dove e quando indirizzarlo”.
Dopo i saluti istituzionali sono state affrontate varie tematiche partendo proprio dalla prevenzione primaria. “In Italia nel 2022, 390 mila sono le nuove diagnosi di cancro e il 40% erano evitabili modificando proprio lo stile di vita- ha spiegato Alfonso Cirrone Cipolla Direttore Sanitario dell’Area Sud dell’Asp nissena e Consigliere dell’OMCeO provinciale- per stile di vita si intende sempre più uno stile di vita che si basa su una combinazione di diversi fattori, quali la dieta, l’attività fisica, il pesoforma. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità un corretto stile di vita dell’individuo incide fino al 50% sul suo stato di salute“.
Spazio anche alla psico-oncologia e al ruolo dell’infermiere in oncologia, ma anche al mutuo aiuto. Quest’ultimo argomento è stato affrontato dalla Presidente della FARC&C Angela Lo Bello. “Noi in reparto quotidianamente abbiamo delle volontarie, ex pazienti che possono testimoniare, a chi in questo momento sta facendo il percorso di malattia, che si può curare il cancro, che si può guarire e loro – ha raccontato – sono la testimonianza reale che appunto c’è speranza di guarigione”. La loro presenza in reparto viene affiancata anche da dei progetti che prevedono diverse attività come teatro, yoga, make up o cucito creando ad esempio foulard da indossare al posto delle parrucche. L’attività di volontariato ha un grande impatto emotivo. “È veramente necessario e lo sentiamo dentro di noi di ritornare tutti i giorni in oncologia per dare, ma in realtà riceviamo- ha concluso la presidente Lo Bello- perché ogni giorno la testimonianza della voglia di vivere anche dei pazienti ci aiuta a continuare a vivere la nostra vita”.