Dall’inizio della pandemia hanno lavorato duramente, hanno superato le incertezze e i timori dei primi momenti in cui si combatteva contro un virus di cui si conosceva ancora poco, hanno vissuto l’evoluzione delle cure e delle conseguenze sui pazienti fino all’arrivo dei vaccini. Gli operatori sanitari in questo lungo periodo, iniziato nel primo trimestre del 2020, hanno dovuto fare i conti con una situazione che difficilmente avrebbero potuto immaginare nei loro anni di studio e preparazione. La loro, per inclinazione e per passione (per molti), è una vita dedicata agli altri, a cercare di salvare vite e di migliorarne le condizioni di salute e sono stati chiamati a farlo anche e soprattutto durante la pandemia, tra sequenze di vestizione e svestizione da seguire con tute, occhiali e altri dispositivi di protezione, tamponi, cure e vaccini.
Tra i medici che hanno operato in questi mesi così difficili ci sono anche Rita Maria D’Ippolito, Alfonso Averna e Michele Mangione. Tre medici, con competenze e ruoli differenti, che hanno svolto il proprio lavoro all’interno dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta con professionalità e dedizione, affrontando e superando turni faticosi, stanchezza e difficoltà del momento non soltanto dal punto di vista lavorativo ma anche emotivo a volte e proprio loro in questi giorni sono diventati Cavalieri dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Onorificenza che è stata consegnata dal Prefetto di Caltanissetta Chiara Armenia durante i festeggiamenti del 2 giugno in occasione della Festa della Repubblica svoltisi nel capoluogo nisseno.
“Siamo fieri dei nostri medici – afferma il Presidente dell’OMCeO di Caltanissetta Giovanni D’Ippolito – i loro nomi si aggiungono a quelli dei professionisti iscritti all’Ordine nisseno che hanno ricevuto tale onorificenza dall’inizio della pandemia. I traguardi raggiunti da ogni medico riempiono di orgoglio l’intero Ordine”.
Ha lavorato proprio nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale nisseno il dottore Alfonso Averna sin dagli inizi degli anni ’90, assumendo per quasi cinque anni prima della pandemia il ruolo di Direttore Facente Funzioni. Un mondo che da sempre lo ha affascinato, “malattie infettive è una bellissima branca, il lavoro se piace non è difficile ed è una branca sempre in evoluzione perché dopo un periodo di tempo viene fuori una patologia nuova – racconta – bisogna essere sempre pronti, attenti”. Da un anno e mezzo circa invece è Responsabile del Pronto Soccorso Covid e dal punto di vista clinico dei medici USCA di tutta la provincia. Da qualche giorno adesso è anche Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. “E’ un titolo, a parte i 30 anni di carriera, da dividere con tutti i collaboratori sia medici, che infermieri, che oss che hanno lavorato con me per contrastare questa pandemia”, conclude.
Un’onorificenza ottenuta dunque grazie anche ad un lavoro di squadra, con la collaborazione di tutti i colleghi e personale sanitario, un aspetto questo che viene sottolineato più volte anche dall’anestesista e rianimatore Rita Maria D’Ippolito. Da più di vent’anni al Sant’Elia di Caltanissetta prestando anche servizio in eliambulanza. La stessa si è occupata inoltre di neuroanestesia ed è Responsabile del Vascular Team (Igav, ambulatorio di impianto e gestione degli accessi vascolari che permette di impiantare dispositivi anche in chi necessita di lunghe terapie oncologiche). Nei mesi di pandemia ha lavorato oltre che nella Rianimazione “generica” anche in quella Covid, entrambe presenti nell’ospedale nisseno. “Non ho mai aspirato ad avere dei meriti, secondo me il bene più prezioso, la gioia più grande è quella di fare del bene senza fare rumore – afferma con grande emozione la dottoressa D’Ippolito, che aggiunge – è un’onorificenza che mi ha colta di sorpresa però mi ha sicuramente gratificato”. Un periodo che ha lasciato un segno anche dal punto di vista umano e spirituale per lei, essendo una dei medici nominati Ministri della Comunione dal Vescovo della Diocesi nissena. Un compito particolarmente emozionante, “vedere il conforto – aggiunge- la gioia nei nostri pazienti cancellava tutta la stanchezza”.
Ha avuto a che fare invece con l’aspetto di analisi e controllo il dottore Michele Mangione che nella fase iniziale della pandemia si è occupato di tamponi. Procedura rivolta sia al personale ospedaliero che ai pazienti della provincia di Caltanissetta. Dopo la laurea in Medicina e diploma in Medicina Generale ha conseguito anche una seconda laurea in Scienze Biologiche completando il percorso con la specializzazione in Patologia Clinica e anche in Microbiologia. Ha perfezionato i suoi studi in Citogenetica – Oncologica seguendo anche un master in Bioetica e Sessuologia. Nei suoi anni di lavoro all’Asp nissena ha anche assunto il ruolo di Dirigente medico nel Centro Trasfusionale. Alle spalle una carriera di informatore medico scientifico e di insegnante in scienze degli alimenti, mentre adesso si dedicherà al lavoro di medico di famiglia a San Cataldo. Arriva anche per lui quindi il riconoscimento. Ciò che più ama del suo lavoro “è la cura del paziente”, dichiara. Ed è proprio questo il suo obiettivo e il motivo che lo spinge ad agire per il bene di chi si affida alle sue cure.