“Da una nostra indagine risulta che la diagnosi della Nefrologia pediatrica dell’ospedale Di Cristina sia stata confermata dai medici del Gaslini di Genova. Inoltre, dopo il controllo bioptico eseguito in un’altra struttura ospedaliera è emerso che i reni del figlio della signora Katia stavano bene. Questo significa che anche l’assistenza al piccolo paziente è stata adeguata alla fase clinica”.
A dichiararlo è il presidente della Federazione regionale degli ordini dei medici (Fromceo Sicilia) Toti Amato, in merito alla denuncia di malasanità resa nota alla stampa dalla signora Katia, che ha preferito lasciare Palermo per curare meglio il figlio e trasferirsi al Gaslini di Genova.
La vicenda raccontata il 20 gennaio scorso da un quotidiano “sembra perciò essere diversa e l’ordine dei medici non può tacere sulle perplessità che sono emerse già da subito ascoltando i colleghi. Resta il rammarico e la profonda preoccupazione per il clima di sfiducia che si sta creando attorno ai medici e ai sanitari siciliani, che dedicano la propria vita al servizio della salute pubblica”, prosegue Amato.
“Il nostro sistema sanitario è complesso e sta cambiando pelle – ha sottolineato il presidente della Federazione regionale – e tutti i professionisti sono spesso chiamati a decisioni che possono comportare esiti non desiderati, ma questo non può tradursi in accuse di malasanità, di scarsa qualità e attenzione nelle cure. Oggi nel mirino ci sono i colleghi del Civico, nonostante da anni ricevano encomi, per l’affidabilità delle cure e umanità, da tanti genitori provenienti anche da altre regioni e Paesi. Domani sotto attacco ci saranno altri medici”.
“Non è una difesa d’ufficio. L’obiettivo dell’istituzione ordinistica non è ignorare eventuali errori o comportamenti inadeguati – ha spiegato il presidente – ma garantire che ogni pratica medica contestata sia valutata con imparzialità, nel rispetto della verità e dei risultati. Serve più responsabilità da parte di tutti perché il sostegno ai medici equivale al benessere di tutti. Mentre il sistema sanitario affronta sfide complesse con poche risorse, i sanitari continuano a dimostrare dedizione e competenza. Le carenze strutturali del sistema non sminuiscono il loro valore”.
I presidenti provinciali della Federazione chiedono al presidente Schifani di promuovere un dialogo aperto e costruttivo: “Siamo disponibili ad offrire il nostro contributo per una sanità regionale equa e sostenibile, ma anche a difesa dei diritti e delle responsabilità dei medici“.
“Ai cittadini chiediamo di riflettere, lontani dall’esperienza di dolore da cui si può essere travolti per un evento di salute inaspettato, prima di trarre conclusioni affrettate”, hanno concluso i presidenti.