I medici sempre più duri col Governo nazionale. Se non dovessero arrivare almeno quattro miliardi per la sanità, il sistema è prono a reagire duramente con un blocco delle attività. Non solo, gli operatori sono pronti anche a dare dimissioni.
L’articolo 32 della Costituzione dice che bisogna erogare cure per tutti, ma senza fondi il sistema non è in è in grado di far tutelare questo diritto.
“Il Sistema sanitario nazionale è stato per anni sottofinanziato, ma siamo sicuri che nessuno vuole il fallimento“. A dichiararlo è il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo Toti Amato, consigliere del direttivo Fnomceo.
“La sanità corre il grave rischio di chiudere i battente perché lo Stato non riesce a ripianare i debiti delle aziende. Questi quattro miliardi potrebbero arrivare a ricoprire solo un terzo di questi debiti”, prosegue.
“Noi medici siamo preoccupati e il grido di allarme ed i paventati scioperi servono per far presente ancor di più che il sistema che assicura a tutti l’assistenza sanitaria, domani non potrebbe più poterla fare per mancanza di fondi – conclude -. Non si tratta solo di un problema di personale, ma serve che ci sia una razionalizzazione dei servizi data in maniera logica e la Regione Siciliana si è messa già all’opera per questo“.