«Non si tratta dell’abolizione del numero chiuso, il testo adottato dal gruppo di esperti della commissione Cultura del Senato (proposta di legge delega d’iniziativa parlamentare) infatti prevede che il numero di iscrizioni al secondo semestre sia coerente con il fabbisogno di medici stimato dal Sistema Sanitario Nazionale: solo chi avrà un punteggio alto potrà accedere ai posti disponibili». Ad affermarlo è Alfio Saggio, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Catania. La reazione giunge a seguito dall’approvazione del Testo base della Delega al Governo per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia, in Odontoiatria e protesi dentaria e in Medicina Veterinaria.
«Il testo non è molto chiaro – ha dichiarato il presidente Saggio – ma quello che si evince è che il numero chiuso per l’accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia, in Odontoiatria e in Veterinaria non scompare, ma si sposta in avanti di sei mesi».
A un primo semestre aperto a tutti (probabilmente non in presenza), infatti, ne seguirà un secondo al quale potranno accedere gli aspiranti medici che avranno superato prima gli esami individuati come propedeutici, poi un quiz nazionale.
«Le materie di studio non sono ancora state decise – ha aggiunto Saggio – le individuerà il Governo, ciò che è chiaro è che per essere ammessi al secondo semestre, oltre ad aver passato tutti gli esami, servirà essere collocati in posizione utile nella graduatoria di merito nazionale. Esiste tuttavia un paracadute per chi non passerà al secondo semestre: il riconoscimento dei crediti universitari acquisiti nel primo semestre, che potranno essere sfruttati in uno dei corsi di laurea di area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria».
Allo studente, nel momento in cui si iscrive a Medicina, verrà chiesto di indicare una seconda scelta sempre all’interno di quell’area che potrebbe diventare la destinazione finale: la doppia iscrizione sarà gratuita.
«Il testo possiede qualche lacuna – conclude Saggio – noi siamo contrari all’abolizione del numero chiuso, bisognerebbe semmai armonizzarlo con il numero di borse di specializzazione, molte delle quali, purtroppo, hanno perso attrattività presso i neolaureati».