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Primo trapianto di rene di maiale geneticamente modificato su un paziente in vita

venerdì 22 Marzo - 2024 | di Anna Boccia | Categorie: Innovazione, News ed eventi

Negli Stati Uniti è stato effettuato il primo trapianto di un rene di maiale geneticamente modificato su un paziente di 62 anni.

Secondo il New York Times, i segnali sono promettenti. L’organo ha iniziato a produrre urina poco dopo l’intervento e le condizioni del paziente continuano a migliorare, riferisce il Massachusetts General Hospital.

La nostra speranza è che questo approccio al trapianto offra un’ancora di salvezza a milioni di pazienti in tutto il mondo che soffrono di insufficienza renale“. A Dichiararlo il dottor Tatsuo Kawai, un membro del team. L’ospedale di Boston ha riferito che il paziente, Richard Slayman di Weymouth, Massachusetts, “si sta riprendendo bene e dovrebbe essere dimesso presto”.

Il paziente, che soffre di diabete di tipo 2 e ipertensione, aveva ricevuto un trapianto di rene umano nel 2018. Cinque anni dopo, purtroppo ha iniziato ad avere problemi ed ha accettato questa nuova opzione.

L’evoluzione

24 anni fa Thomas Starzl, medico statunitense pioniere dei trapianto di fegato, indicava nello xenotrapianto (trapianto di organi da animale a uomo) la frontiera per risolvere il problema della scarsità di organi. Il candidato ideale per lo xenotrapianto era, affermava Starzl, proprio il maiale geneticamente modificato.

Nel 2012, vi fu il primo trapianto di un cuore di maiale in un babbuino, ed in quel caso il babbuino visse per oltre due anni.

Il primo tentativo sull’uomo avvenne nel 2021. Un rene di maiale venne trapiantato ad una donna tenuta in vita artificialmente con segni di disfunzione renale. La procedura fu effettuata alla New York University Langone Health e venne utilizzato un maiale i cui geni erano stati modificati in modo da eliminare nei suoi tessuti una molecola che provoca un rigetto quasi immediato.
Successivamente, altri trapianti di rene da maiali sull’uomo sono stati eseguiti, ma sempre in pazienti in morte cerebrale.

L’anno dopo, nel 2022, a Baltimora fu eseguito il primo trapianto di un cuore di un maiale geneticamente modificato su un uomo. Si chiamava David Bennett Sr, 57 anni, ma sopravvisse solo due mesi.

Lo scorso anno, sempre negli Stati Uniti, un secondo trapianto di cuore di maiale ha riguardato un uomo di 58 anni: il paziente è però deceduto dopo sei settimane.

L’ostacolo

Uno degli ostacoli maggiori è ancora evitare il rigetto dell’organo. Una strada che richiederà ancora sforzi, ma che potrebbe rappresentare in futuro una svolta. Attualmente, solo in Italia, sono circa 8 mila le persone in attesa di un trapianto in Italia. Nello specifico 5800 persone attendono un nuovo rene, 1000 un fegato, 700 un cuore, 300 un polmone, 200 un pancreas e 5 l’intestino.

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