Aumentano i disturbi da Covid post guarigione, e sempre di più sono neurologici. A dimostrarlo sono i ricercatori che hanno sottoposto 46 persone, a 6 mesi dalla guarigione dall’infezione, a una speciale risonanza magnetica per analizzare gli effetti.
Tra i pazienti con long Covid, i sintomi più comunemente riferiti erano affaticamento, difficoltà a dormire, mancanza di attenzione e problemi di memoria. I risultati della risonanza magnetica hanno mostrato che i pazienti guariti presentavano anomalie nel lobo frontale e nel tronco cerebrale rispetto ai controlli sani.
Queste regioni cerebrali sono collegate a stanchezza, insonnia, ansia, depressione, mal di testa e problemi cognitivi. Al lobo frontale sono collegate anche la comprensione e la produzione del linguaggio, l’attenzione, l’inibizione motoria e l’immaginazione, nonché ai processi cognitivi sociali.
I ricercatori hanno anche riscontrato una differenza significativa nella regione del diencefalo ventrale destro del tronco cerebrale. Questa regione è associata a molte funzioni corporee cruciali, tra cui il coordinamento con il sistema endocrino per il rilascio di ormoni, la trasmissione di segnali sensoriali e motori alla corteccia cerebrale e la regolazione dei ritmi circadiani (il ciclo sonno-veglia).
Attualmente i ricercatori stanno conducendo uno studio longitudinale sulla stessa coorte di pazienti per determinare se queste anomalie cerebrali persistono in un arco di tempo più lungo.