Il Centro cardiologico Monzino e l’Università Statale di Milano, hanno pubblicato sul ‘Journal of American College of Cardiology Basic to Translational Science‘ una nuova ricerca che spiega, per la prima volta, il meccanismo che correla l’emicrania con aura e le malattie cardiache congenite. In particolare si analizza che relazione abbia col difetto cardiaco congenito del forame ovale pervio (Pfo), chiamato ‘buco nel cuore’. Questo è, in parole povere, la mancata chiusura totale alla nascita della comunicazione tra atrio destro e sinistro.
Dalla ricerca si evince che il sangue di soggetti con emicrania e Pfo presenta un numero elevato di piastrine e di microvescicole che rilasciano una proteina che innesca la cascata della coagulazione e la formazione di trombi. Questo è causato dallo stress ossidativo, condizione che altera le funzioni delle nostre cellule e tessuti.
Solitamente l’azione dei radicali liberi viene contrastata da sostanze antiossidanti, ma nei pazienti con Pfo, ad esempio, queste possono non essere sufficienti, determinando la formazione di micro emboli. L’intervento quindi consente di rimuovere la causa dell’attivazione piastrinica, evitando al paziente una terapia cronica.