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In un’aula gremitissima, con oltre trecento spettatori, si è svolta venerdì a Villa Politi la 6° edizione de “L’Ordine incontra la Città”, l’evento annuale che l’Ordine dei Medici di Siracusa ha aperto al pubblico.
Dopo il saluto delle autorità, il presidente dell’Ordine ha introdotto i temi della serata, la “Medicina di Genere” e la “Medicina Narrativa”, poi approfonditi rispettivamente da Rosalia Sorce e da Salvatore Bonanno, con due apprezzati interventi. Partendo dal mito greco di Antigone e giungendo a quello di Chirone, archetipo junghiano del “guaritore ferito”, Anselmo Madeddu ha evidenziato quanto sia importante recuperare un pieno rapporto empatico tra il medico e il paziente, lanciando la sfida della “umanizzazione” delle cure.
Ma anche quest’anno la serata è stata una suggestiva maratona di emozioni, arricchita da approfondimenti scientifici e da cerimonie spettacolari. La prima, introdotta dal consigliere decano Bosco, è stata quella della consegna dei caducei ai medici che hanno compiuto i 50 anni dalla laurea, conclusasi con la emozionante consegna del testimone degli anziani ai giovani. In rappresentanza dei primi il noto oculista Antonello Rapisarda ha consegnato il caduceo alla giovane Marta Italia. Quindi una targa è stata consegnata al primario emerito Corrado Vaccarisi.
Ma il momento più atteso della serata è stata la 5° edizione del Premio Testaferrata. Un premio intitolato al primo presidente dell’Ordine, ma rivolto ai giovani neolaureati, autori dei lavori scientifici più originali e innovativi. Il fascino di questa “gara”, come è ormai noto, è legato anche al fatto che la selezione finale del vincitore avviene tutta in diretta, dinanzi ad un pubblico di attenti e divertiti “tifosi”. Il tutto nel corso di un’emozionante serata, all’insegna della suspance, in cui i cinque finalisti, che hanno superato le selezioni preliminari, si sfidano in singolari “duelli scientifici” al cospetto della giuria dei Consiglieri dell’Ordine, che esprimono il proprio voto in tempo reale. Quest’anno, sono giunti in finale i giovani Chiara Pennisi, Rosario Paternò, Giuseppe Giunta, Gabriella Santuccio e Giovanni Perricone.
Al termine di una entusiasmante gara ad eliminazione diretta, alla fine, sulle note di “We are the champions”, il primo premio è andato a Rosario Paternò col suo interessante studio sul trattamento dei tumori colorettali.
A contendergli fino all’ultimo istante il titolo, è stato Giuseppe Giunta, che ha sua volta è giunto in finale anche nell’altro premio della serata, quello riservato ai “Medici scrittori”. Il tema di questo singolare concorso è tutto nell’eloquente titolo, “Quando vidi in quel volto gli occhi di mia madre”, dove “quel volto” è riferito ovviamente a quello del proprio paziente.
Oltre al giovane Giunta, sono arrivati in finale i medici Fabio Barucco e Salvatore Boccaccio, il quale si è aggiudicato il primo posto col bellissimo racconto “Risvegli”, uno scritto onirico, evocativo e visionario, realizzato dall’autore attraverso una singolare sintassi parattatica che ha convinto l’esperta giuria, composta, oltre che dal direttivo dell’Ordine, anche dal provveditore agli studi, Angela Fontana, dai presidi Annalisa Stancanelli, Cetty Castorina e Marcello Pisani, dalla giornalista Laura Valvo e dagli psicologi Lorenzo Spina e Alba Chiarlone. A Lorenzo Ragusa è andato il premio per la sezione odontoiatri, consegnatogli da Rita Cirasa.
Ospiti d’onore della serata sono stati il generale Gabriele Lupini, Comandante Nazionale del Corpo Militare della Croce Rossa, e il professor Paolo Scollo, insigne ginecologo, autore del primo trapianto di utero effettuato in Italia. Mattatore delle varie cerimonie, poi, oltre al presidente Madeddu, è stato il presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo Toti Amato, il quale, affiancato dai due colleghi presidenti di Agrigento e Caltanissetta, Pitruzzella e D’Ippolito, ha premiato i vincitori dei due concorsi.
Ma il momento clou della serata è stato senz’altro il colpo di scena del “Giuramento d’Ippocrate”, con gli attori Doriana La Fauci e Lorenzo Falletti i quali, nei panni della dea Igiea e di Ippocrate, per la prima volta lo hanno recitato in greco e in siciliano, tra la commozione dei presenti, sulle immagini di un originale video su Siracusa greca realizzato dallo stesso eclettico presidente Madeddu. Insomma, un autentico tourbillon di suoni, immagini ed emozioni, con cui l’Ordine ancora una volta ha saputo coniugare Arte, Medicina e Cultura.