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Malattie Reumatologiche, sono oltre 150: segni e sintomi precoci da non ignorare

mercoledì 12 Ottobre - 2022 | di Giorgia Görner Enrile | Categorie: Articoli

Si celebra oggi, 12 ottobre, la Giornata Mondiale delle Malattie Reumatologiche. Nata nel 1996, mira a sensibilizzare a far conoscere e richiamare l’attenzione globale su queste malattie reumatiche e muscoloscheletriche.

Le cause esatte di queste malattie non si conoscono, verosimilmente si tratta di patologie a genesi multifattoriale. Spesso a causa dell’insorgenza di forme infiammatorie legata a una reazione immunitaria anomala o a infezioni virali o batteriche.

Le malattie reumatologiche sono più di 150 e in Italia colpiscono più di 5 milioni e mezzo di persone – commenta Roberto Gerli, Presidente Nazionale della Società Italiana di Reumatologia -. Agli inizi dell’800, invece, erano quasi sconosciute, con poche eccezioni come ad esempio la gotta, vista come una patologia ‘aristocratica’, in quanto correlata al consumo di carni rosse. Oggi, anche grazie al potente impatto della pubblicità, la conoscenza di queste malattie è molto più vasta. Basti pensare che il cortisone, uno dei farmaci che ha modificato gli esiti delle malattie reumatologiche, ha iniziato a essere usato nel 1948. Questo dimostra quanto la ricerca abbia permesso di cambiare notevolmente il panorama terapeutico, modificando in positivo le prognosi di milioni di persone.”.

In Italia
Nel nostro paese, le malattie reumatiche colpiscono oltre 5 milioni e mezzo di persone, circa il 10% della popolazione.

In ordine di maggiore diffusione sono: Artrosi, ne soffrono oltre 2,5 milioni di persone; Fibromialgia, circa 1,5 – 2 milioni di persone, 9 pazienti su 10 sono donne; Spondilite anchilosante, si manifesta in soggetti geneticamente predisposti di giovane età; Gotta, 500mila persone soprattutto uomini.

Le patologie infiammatorio croniche, invece, sono circa 600 mila: artrite reumatoide con 300mila persone; Artrite psoriasica, tra i 12 e i 60 mila pazienti; Lupus, oltre 60 mila 9 pazienti su 10 sono donne.

La ricerca

I risultati della ricerca sono positivi nelle terapie RMD che sono state fatte negli ultimi decenni. Sono disponibili farmaci efficaci, strategie che includono la fornitura di cure, terapia fisica, nutrizione e aiuto psicologico.

Queste scoperte sono tuttavia poco conosciute al di fuori del campo della reumatologia e l’accesso ai finanziamenti pubblici per la ricerca incentrata sulla reumatologia continua ad essere limitato.

C’è un numero elevato di comorbilità, ossia la coesistenza di più patologie diverse in uno stesso individuo, sperimentate da chi ha un RMD, incluso il cancro, che ha la sua causa principale nell’infiammazione nel corpo.

Gli studi hanno dimostrato che è importante, specialmente dal punto di vista psicologico, la diagnosi precoce. La diagnosi precoce può significativamente migliorare la qualità di vita di quei pazienti che, per tenere sotto controllo i sintomi, fanno un uso spesso incontrollato di farmaci.

Bisogna stare attenti a determinati sintomi, spesso trascurati, come: dolori articolari persistenti, emicrania, rigidità nei movimenti, stanchezza in età giovanile.

Uno strumento d’aiuto nella diagnosi può essere ecografia muscoloscheletrica con il Power Doppler, il quale permette d valutare anche la componente infiammatoria, permettendo così di discriminare tra patologia cronico-degenerativa a patologia in fase acuta.

 

 

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