L’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina ha presentato il progetto “Antenne”, un’iniziativa cruciale per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico e offrire supporto a chi ne è colpito. L’obiettivo principale è quello di sensibilizzare la comunità e fornire strumenti di prevenzione attraverso una rete di punti di ascolto distribuiti sul territorio provinciale.
Secondo i dati più recenti, Messina è il primo capoluogo di provincia in Sicilia per casi di gioco d’azzardo, mentre Patti si colloca al secondo posto tra i Comuni italiani. Per affrontare questa situazione, il progetto prevede l’apertura di quattro sportelli: a Sant’Agata di Militello per l’area tirrenica, a Merì per il comprensorio di Milazzo e delle Isole Eolie, a Santa Teresa di Riva per l’area ionica e nel capoluogo messinese.
“Siamo lieti di annunciare questa iniziativa fondamentale per supportare chi è colpito dal gioco d’azzardo patologico e per sensibilizzare sui rischi connessi –, ha dichiarato Giuseppe Cuccì, direttore generale dell’ASP –Auspichiamo che i cittadini utilizzino questi servizi, poiché il primo passo verso la soluzione è riconoscere il problema e chiedere aiuto”.
Gli sportelli offriranno informazioni, supporto e orientamento verso percorsi di recupero, e saranno gestiti in collaborazione con diverse realtà del terzo settore, tra cui il Centro di Solidarietà “F.A.R.O.”, la cooperativa sociale “Santa Maria della Strada”, l’associazione Le.Lat., la Fondazione Antiusura “Padre Pino Puglisi” e l’associazione “Centro Studio Horus”. La Caritas diocesana di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela partecipa come partner del progetto attraverso l’Arcidiocesi.
Giuseppe Rao, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP, ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato: “Questi spazi d’ascolto sono dedicati a fornire supporto e informazioni, promuovendo consapevolezza e sensibilizzazione sui rischi associati al gioco. L’ASP sta anche predisponendo uno strumento elettromedicale, la stimolazione magnetica transcranica, per intervenire sui casi più gravi”.
L’impegno della rete coinvolge attivamente psicologi, associazioni e istituzioni locali, con iniziative mirate a fornire strumenti e strategie utili per riconoscere e gestire comportamenti a rischio.