Anche a Siracusa si è reso omaggio alla memoria di Barbara Capovani, la psichiatra uccisa da un ex paziente.
Oltre 400 camici bianchi siracusani si sono riuniti anche per dire basta alle aggressioni contro medici e operatori sanitari perché: “Chi aggredisce un medico, aggredisce se stesso”.
Una frase ad effetto che sintetizza il valore di questa difficile professione, che persegue, sempre e comunque, la tutela della vita, anche quando viene esercitata in condizioni precarie e in situazioni ostili.
Il sit-in si è concluso con un concerto per violino.