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La diagnostica per immagini al servizio dell’arte, ecco le scoperte di un “Tesoro umano vivente” CLICCA PER IL VIDEO

domenica 30 Ottobre - 2022 | di Giorgia Görner Enrile | Categorie: Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Palermo, Studio medico, Video

E’ con gli occhi pieni di luce che il radiologo palermitano Giuseppe Salerno, “Tesoro umano vivente”, parla delle sue scoperte fatte con i “raggi X”.

E sì, non è uno scherzo la storia del “Tesoro umano vivente”. Salerno, autore di monografie sia in ambito medico che nei Beni Culturali, è iscritto nel registro delle eredità immateriali della regione Sicilia sotto l’egida UNESCO.

Tra i suoi pazienti tanti gli artisti presenti: Antonello da Messina, Caravaggio, Federico II, Rubens, Van Dick e molti preziosissimi violini del Guarneri, ma a dare il via fu “Il ritratto di giovane patrizio” che, dopo una radiografia, si scoprì essere un’opera di Pietro Novelli.

La diagnostica

Salerno utilizza da oltre trent’anni la diagnostica per immagini per passare ai raggi X il patrimonio culturale. Proprio in Sicilia le Tac, per la prima volta, vennero utilizzate per  permettere la conoscenza più approfondita delle opere d’arte. Permettendo di scoprire tecniche esecutive, materiali originali impiegati e eventuali precedenti interventi di restauro, stato delle opere e per salvaguardarle.

In un viaggio nell’iconografia mariana, all’Ordine dei Medici di Palermo, Salerno ha esposto le regole con cui vengono raffigurate le immagini della Theotokos, Madre di Dio. Un tesoro tutto italiano, composto da circa 2000 iconografie e, che solo per il pellegrinaggio, vale 4 miliardi di euro.

Tanti gli aneddoti raccontati con grande coinvolgimento, come quello dell'”Annunciata di Antonello da Messina. “Scoprimmo che sotto a ciò che possiamo ammirare c’è un’altra Madonna, il volto diverso, più impaurito, le mani raccolte al petto. Nella Tac è venuta fuori esattamente L’Annunciata che è esposta a Monaco di Baviera. Una delle due fu modificata da Antonello, correggendo anche il mantello.

Oppure, Caravaggio, nel passaggio in Sicilia, realizza dipinti di eccezionali come la “Santa Lucia“. “Abbiamo scoperto che, in una prima stesura, l’artista aveva decapitato la testa della santa per poi riattaccarla con uno strato sottile di colore, ma questo non è sfuggito ai raggi x”.

Quindi: “La diagnostica per immagini riesce a vedere tutto, anche bypassando i secoli, e soprattutto si vede ciò che è stato nascosto”.

 

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