Dolore, debolezza muscolare e affaticamento cronico. Sono questi i sintomi più comuni della Fibromialgia che colpisce una persona su 40 nel mondo, nell’80% dei casi donne.
“E’ una disfunzione caratterizzata da dolore cronico diffuso in tutto il corpo che incide su tutte le attività del paziente”, spiega il professor Salvatore Corrao, capo Dipartimento Medicina Clinica dell’Arnas Civico di Palermo.
“E’ caratterizzata da un dolore che, più che essere definibile muscolo-scheletrico, è superficiale, percepito in modo esagerato definito come “allodinia““, prosegue.
Oltre al dolore e alle contratture muscolari possono essere presenti disturbi dell’umore, depressione e del sonno con conseguente astenia. Il paziente può avere anche ripercussioni nell’attenzione, nella concentrazione e nella memoria a breve termine. Spesso sono presenti disturbi gastroenterici e urologici ed ulteriori sintomi.
Inoltre sono caratteristiche peculiari della fibromialgia la non-risposta ai comuni antidolorifici, nonché il carattere migrante dei dolori.
Le cause esatte dell’insorgenza della fibromialgia non sono note, ma l’ipotesi è che multipli fattori genetici e ambientali possano concorrere allo sviluppo della malattia. Recenti studi hanno evidenziato una componente autoimmune.
Ma chi è lo specialista che deve seguire il paziente con fibromialgia?
“Il Reumatologo può aiutare ad esclude patologie reumatiche che possono simulare la fibromialgia – evidenzia Corrao -. Tutti i sintomi di questa patologia necessitano un inquadramento internistico. La paziente fibromialgica, nella sua complessità, necessità di un servizio che riesce a fare un percorso completo per analizzare anche quei disturbi di carattere psicologico della sfera sessuale”.