Il tumore al polmone è tra le neoplasie più diffuse e subdole al mondo ed è la principale causa di decessi per cancro.
Questo perché non causa sintomi evidenti fino a quando non si diffuso nei polmoni o in altre parti del corpo.
Secondo i dati, infatti, circa 2 persone su 5 dei pazienti riescono a vivere per almeno 1 anno dopo la diagnosi e circa 1 persona su 10 vive almeno 10 anni.
Ma tutto questo può cambiare con la diagnosi precoce e, in Sicilia, c’è un centro che offre la più innovativa procedura diagnostica per il tumore polmonare.
Il “Centro di riferimento regionale per la diagnosi e cura, anche precoce, delle patologie derivanti dall’amianto“ dell’ospedale “Muscatello” di Augusta ha, difatti, completato il percorso di implementazione dell’offerta diagnostica sulla patologia tumorale del polmone con l’esecuzione della biopsia endobronchiale ecoguidata (Ebus Tbna).
La procedura consiste nell’utilizzare un ecobroncoscopio per eseguire il prelievo di una lesione sospetta sotto guida ecografica, rendendo molto più accurato e precoce l’esame citologico, necessario per fare diagnosi e stadiazione del tumore polmonare.
Lo strumento utilizzato è costituito da un endoscopio, molto simile a quello usato per le broncoscopie comuni, sul cui apice è posizionato un ecografo miniaturizzato che guida il medico durante il prelievo.
“Questo importante percorso – dice il responsabile del Centro amianto Davide Spadaro – , è iniziato nel 2019 con la donazione da parte del Fondo sociale ex Eternit di tutta la strumentazione necessaria per la diagnostica mini invasiva del polmone. Si è partiti con l’introduzione delle broncoscopie, sino ad arrivare oggi alla realizzazione di un percorso consolidato eseguendo, su persone con sospetto di tumore polmonare, le biopsie transbronchiali su guida ecografica”.
“Grazie alla determinazione del direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra e del direttore sanitario Salvatore Madonia, è stato possibile raggiungere questo ulteriore ed importante traguardo”, conclude.
“Riduciamo così – aggiunge Ficarra – la mobilità passiva verso altre province ed altre regioni evitando i cosiddetti viaggi della speranza, consentendo ai cittadini di sottoporsi anche a questo importante esame per ottenere una diagnosi precoce”.