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Colpa medica e depenalizzazione, qualcosa si muove. Amato: “Maggiore prudenza nel denunciare” CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 24 Aprile - 2024 | di Giorgia Görner Enrile | Categorie: Lavoro, Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Palermo, Video

“Maggiore prudenza nel portare avanti procedure penali nei confronti dei medici. A confermarmelo è stato Adelchi d’Ippolito. Sono infatti diminuite le denunce ma ancora non si hanno dei dati”. A dichiararlo è il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo Toti Amato, componente del direttivo Fnomceo.

Un primo risultato ottenuto grazie alla Commissione per lo studio e l’approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica, istituita circa un anno fa dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, e guidata dal magistrato Adelchi d’Ippolito. I medici, che oggi si sentono un po’ più tranquilli, speravano di arrivare alla depenalizzazione, ma il magistrato, sin da subito, aveva sottolineato che dal punto di vista legislativo era impossibile, anche per tutelare i pazienti.

“In questo momento la Commissione sta lavorando sulla cosiddetta depenalizzazione, ossia dare giustizia a ciò che merita giustizia, in considerazione che il 97% delle cause era infondata – evidenzia Amato -. Ora la denuncia penale sarà riservata solo in quei casi in cui è evidente che c’è stato dolo e malpractice. Importante modifica è quella relativa al Ctu. I periti non potranno essere sempre gli stessi, evitando l’affiliazione. Inoltre il Ctu dovrà essere una persona che ha esperienza nel caso specifico. Su questo punto Palermo è avanti col protocollo d’intasa, tra il Tribunale, l’Ordine dei Medici e l‘Ordine degli Avvocati della provincia, per armonizzazione i criteri e delle procedure di formazione e di aggiornamento degli albi dei consulenti tecnici e dei periti tenuti ai sensi delle disposizioni di attuazione dei codici di procedura civile”.

Le modifiche principali della Legge Gelli-Bianco

Una delle armi fondamentali per ridurre le denunce e correggere la legge 24 del 2017 (la cosiddetta Legge Gelli-Bianco) e l’istituzione della lite temeraria, ossia, nel momento in cui la denuncia dovesse risultare infondata, il denunciante non vedrà solo rigettata la sua domanda, ma dovrà pagare una somma di denaro di cinque o diecimila euro proprio per la temerarietà della denuncia.

Tra le modifiche alla legge Gelli-Bianco, la commissione ha pensato anche a modificare le consulenze tecniche, limitando il fenomeno delle numerose nomine che riguardano sempre i medesimi professionisti e l’introduzione dell’onere della prova ponendola in capo al ricorrente e non più al medico o alla struttura sanitaria.

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