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Tumore al polmone: Aifa approva nuovo farmaco per riduce il rischio di recidiva

mercoledì 20 Settembre - 2023 | di Giorgia Görner Enrile | Categorie: News ed eventi
Nel mondo ogni 14 secondi viene diagnosticato un tumore al polmone, uno dei più diffusi e dei più aggressivi. Oltre la diagnosi precoce, fondamentale per qualità di vita dei pazienti, serve un monitoraggio costante post intervento poiché il rischio di recidiva è molto alto.
Da oggi, in Italia, arriva la prima ed unica immunoterapia antitumorale in adiuvante per il trattamento del tumore al polmone non a piccole cellule (NSCLC) in fase iniziale.

Il farmaco

L’anticorpo monoclonale atezolizumab, sviluppato da Roche, è stato  finalmente autorizzato alla rimborsabilità da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco.
Nel corso della ricerca è stato dimostrato che il trattamento con atezolizumab in adiuvante, dopo resezione completa e chemioterapia a base di platino, ha ridotto il rischio di recidiva della malattia o di morte del 57% nei pazienti con NSCLC in stadio II-IIIA (secondo il sistema di stadiazione UICC/AJCC, settima edizione) con alta espressione di PD-L1 e in assenza di mutazioni di EGFR o riarrangiamenti di ALK, rispetto alle migliori terapie di supporto.
A fronte di un alto tasso di recidive, con circa il 60% dei pazienti in stadio II e il 75% dei pazienti in stadio III che presentano una ricaduta a 5 anni dall’intervento, la gestione del paziente con NSCLC in stadio precoce era fin ad oggi una sfida ancora aperta per ricercatori e clinici.
Il regime di rimborsabilità per atezolizumab, in classe H, nelle formulazioni da 1200 mg per infusione, soggetto a prescrizione da parte di Centri utilizzatori specificamente individuati dalle Regioni e a registro di monitoraggio.

Gli esperti

“La recidiva è un evento frequente anche per i pazienti in stadio precoce completamente resecati e un momento devastante nel percorso di cura. Il farmaco contribuisce a ‘ridurre significativamente il rischio di recidiva e ad ampliare le prospettive di cura per i pazienti”. A dichiararlo è dichiara Silvia Novello, Professore ordinario di Oncologia Medica, Università degli Studi di Torino.
Attualmente radiologi, medici nucleari, pneumologi interventisti e chirurghi toracici valutano l’operabilità o meno dei tumori polmonari NSCLC negli stadi precoci”.
Ad aggiungerlo è Filippo de Marinis, presidente dell’Associazione Italiana Oncologia Toracica.
“Dopo l’intervento, il patologo identifica lo stadio della malattia resecata che guida l’indicazione agli eventuali trattamenti adiuvanti di chemioterapia – prosegue -. Con la rimborsabilità di atezolizumab, il patologo può eseguire il test del PD-L1. Se presente un’iperespressione di PD-L1, negli stadi patologici II-III selezionati si potrà praticare dopo 2 mesi di chemio standard, un’immunoterapia per 1 anno. Questa opzione consente di ridurre il rischio di morte di oltre il 58% e di aumentare la sopravvivenza a 5 anni del 18% rispetto alla sola chemio”.

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