E’ stato eseguito con successo il primo impianto in Italia di OncoSil, un dispositivo a microparticelle marcate con Fosforo-32 con lo scopo di ridurre il volume di un tumore del pancreas localmente avanzato non operabile.
L’ innovativa tecnica di radioterapia interna è stata effettuata all’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, in endoscopica, su un paziente di 65 anni.
L’intervento utilizza una procedura di brachiterapia, una tecnica di radioterapia in cui una sorgente di radiazioni è collocata direttamente all’interno del corpo del paziente.
Il Fosforo-32 è un radioisotopo capace di emettere particelle altamente curative nel breve raggio in cui viene depositato. Il trattamento è minimamente invasivo, ed è indirizzato ai casi di carcinoma pancreatico localmente avanzato, ritenuti alla diagnosi inoperabili, per ricondurli alla possibilità di un intervento chirurgico radicale.
Il primo trial, del 2017, ha dimostrato che il 33% dei pazienti trattati sono tornati ad essere operabili, la resezione chirurgica del tumore è stata eseguita in 1 paziente su 4 coinvolti nello studio, il rischio di morte in questi pazienti si è ridotto del 20%.
“Il caso presentava notevoli difficoltà, tali da renderlo candidabile ad un utilizzo a scopo formativo e rafforzare le esperienze sui prossimi impianti in altri Centri Europei – spiega il dottor Guido Ventroni, direttore UOC Medicina Nucleare e responsabile clinico per l’azienda San Camillo-Forlanini del trial internazionale -. Il paziente ha reagito benissimo all’intervento, tanto da rendere possibile la sua dimissione già il giorno successivo”.
Il primo controllo ha confermato il successo dell’impianto senza alcun effetto avverso e l’ottima reazione del paziente. L’oncologo che ha individuato il paziente candidabile al trattamento riprenderà in carico l’uomo 65enne per le successive rivalutazioni diagnostiche e per un successivo eventuale approccio chirurgico in un percorso aziendale multidisciplinare già tracciato.
Lo studio
L’intervento è il risultato di un anno di lavoro di un team multidisciplinare che ha coinvolto le unità di Medicina Nucleare, Gastroenterologia, Oncologia, Chirurgia dei Trapianti e Chirurgia Generale e Fisica Sanitaria. E’ stato realizzato nell’ambito dello studio europeo ‘Osprey’, che in Italia coinvolge anche il Policlinico Gemelli, l’Istituto del Pancreas di Verona e L’Istituto Tumori di Milano.