La sperimentazione clinica dei medicinali in Italia non si è mai fermata, nonostante la pandemia.
Ad evidenziarlo è stato il Rapporto di Aifa che illustra i dati delle sperimentazioni cliniche presentate nel nostro Paese nel triennio 2020-2022.
Dal 2000 al 2022 oltre 15.400 sperimentazioni cliniche sono state avviate in Italia, con un picco di 818 nel 2021 anche grazie ai tanti trial sul Sars-Cov-2.
Il periodo, però, comprende l’intero corso dell’emergenza pandemica COVID-19, in cui gli sforzi della ricerca, a partire da marzo 2020, si sono concentrati nel testare trattamenti contro il virus SARS-CoV-2. Coincide inoltre con la progressiva applicazione del Regolamento (UE) 536/2014 (con l’avvio del Clinical Trial Information System (CTIS) il 31 gennaio 2022) che ha mutato il paradigma delle sperimentazioni cliniche in Europa.
Due eventi, quindi, che hanno condizionato in modo significativo l’andamento delle sperimentazioni cliniche anche in Italia.
I dati
Parte di questa ricerca, difatti, si è concentrata sul virus che ha sconvolto il mondo. Gli studi sul Covid sono stati il 10% di quelli avviati. Le sperimentazioni in ambito oncologico, invece, confermano un aumento di autorizzazioni di circa il 40% del totale.
La pandemia ha rallentato le sperimentazioni su farmaci per le malattie rare, ma che in seguito ha avuto una ripresa. Nell’anno 2020, difatti, sono state 194 ( il 28% del totale) con un aumento nel 2022 a 230 (38%).
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