Sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale le nuove linee guida sulla legge 40/2004 che in Italia regola la procreazione medicalmente assistita (PMA).
Il testo ha lo scopo di “fornire chiare indicazioni agli operatori delle strutture autorizzate all’applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita affinché sia assicurato il pieno rispetto di quanto dettato dalla legge”.
La legge sulla Pma ha da poco compiuto vent’anni ed è stata più volte modificata, perlopiù sulla base di interventi della Corte costituzionale o di sentenze di tribunale, per tutelare il diritto alla salute delle donne. Nelle nuove linee guida vengono, in questo caso, integrati gli aggiornamenti richiesti dalla comunità europea (con una direttiva del 2004) e da diversi pronunciamenti della Consulta. Il testo arriva dunque in ritardo di circa 6 anni.
Le modifiche più importanti
La novità principale riguarda la revocare il consenso alla Pma dopo l’impianto dell’ovulo in qualsiasi caso. E quindi nemmeno nei casi in cui il compagno sia deceduto o semplicemente ci ripensi, oppure se la relazione si sia interrotta.
Svolta è l’apertura alla selezione degli embrioni, che permetterebbe di evitare la nascita di bambini affetti da gravi malattie genetiche.
All’interne delle linee guida vi sono anche le indicazioni tecniche per “la donazione, l’approvvigionamento e il controllo di tessuti e cellule umani“. Inoltre, come richiesto dalla Corte costituzionale, si legittima la procreazione assistita anche delle “coppie fertili portatrici di malattie genetiche trasmissibili”.
Via libera alla fecondazione eterologa, grazie alla donazione di gameti esterni, e congelamento degli embrioni.
Altra novità è lo stop al limite di impiantare al massimo tre embrioni. Di conseguenza, gli embrioni non impiantati potranno essere congelati e conservati così che ogni donna possa pianificare una gravidanza per il futuro e avere la possibilità di usare gli embrioni che aveva scelto di congelare.
Gli obiettivi non raggiunti
La procreazione medicalmente assistita in Italia purtroppo rimane possibile solo per le coppie eterosessuali, sposate o conviventi: per i single e le coppie omosessuali l’unica opzione è quella di andare all’estero.
Un altro limite riguarda l’approvvigionamento dei gameti, perché ci sono pochi donatori.