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Posti letto, la Corte dei Conti smentisce la Regione: “Nessun errore, dati discordanti”

lunedì 3 Marzo - 2025 | di Anna Boccia | Categorie: News ed eventi

Allo stato degli atti acquisiti in istruttoria, non sussiste alcun errore nella individuazione del numero complessivo di posti letto programmato in 720 poiché tale dato deriva dalla ricostruzione analitica delle informazioni provenienti da codesta amministrazione regionale”.

E’ quanto emerge da una nota istruttoria inviata da Salvatore Pilato, presidente della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per la Sicilia, al presidente della Regione Renato Schifani, al presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, all’Assessorato regionale alla Salute, al Ministero della Salute e al Collegio dei revisori della Regione Siciliana.

Nella nota si esclude che “non vi sia stato un contraddittorio con la Regione in attuazione del principio di leale collaborazione tra Istituzioni, e che l’allarme sociale possa derivare dall’attività di controllo su fenomeni amministrativi realmente esistenti”.

“I dati rilevati al novembre 2024 sono molto difformi da quelli affermati dalla Regione, perché in sintesi: su 71 interventi programmati, 47 risultano avviati e solo 31 completati, mentre 24 risultano non avviati; dei 151 posti letto di terapia intensiva effettivamente realizzati, solo 109 posti risultano collaudati; dei 116 posti letto di terapia semintensiva effettivamente realizzati, solo 78 posti risultano collaudati; altrettanto difformi sono i dati sostenuti dalla Regione per le strutture di pronto soccorso, per le quali risultano nel referto numerosi interventi neppure avviati, prosegue la nota.

Dalla comunicazione istituzionale della Regione si rileva che le contestazioni sul controllo non comprendono le altre questioni importanti descritte nel referto come le gravi criticità gestionali risalenti alla fase emergenziale, la necessità di recuperare con estrema urgenza l’economicità e l’efficienza della spesa, comprendendo anche i profili della fornitura delle attrezzature elettromedicali e il contenzioso giudiziario (allo stato degli atti non esattamente quantificabile), dai quali proviene la previsione di ulteriori oneri finanziari passivi, che si aggiungeranno al finanziamento integrativo già disposto dall’Amministrazione regionale, sulle risorse del Fsc 2021-2027, nella misura di 70 milioni di euro; il ritardo nel recupero dell’importo degli emolumenti indebitamente percepiti dai componenti della struttura di supporto dell’ex soggetto attuatore, nella misura di complessivi euro 418.723″.

Inoltre per la successiva fase di controllo sono stati chiesti chiarimenti sulla revisione complessiva della rete ospedaliera regionale nella quale emerge la non attivazione di un numero rilevante di posti letto programmati”, viene evidenziato nella nota.

“Per la realizzazione di 571 postazioni di terapia intensiva e semintensiva, sui quali la percentuale asseritamente mancante, ad avviso della Regione, al fine della definizione di tutti gli interventi sarebbe pari al 20%, il referto contiene un’analitica ricostruzione dello stato delle opere fondato su una doppia rendicontazione regionale (rispettivamente ad ottobre 2023 e novembre 2024, contraddittorie tra loro), e sulla rendicontazione richiesta alle singole Aziende sanitarie, subentrate con la gestione ordinaria”.

“La questione sollevata sull’esatto numero dei posti letto programmati per l’incremento delle postazioni in terapia intensiva e semi intensiva, dovrà essere ripresa ed aggiornata successivamente alla luce della revisione complessiva della rete ospedaliera regionale e del numero complessivo di posti letto avviata dall’Assessorato alla Salute, come si evince dalla nota dell’amministrazione regionale del 27 gennaio scorso”, conclude la nota di Pilato.

La replica di Schifani

Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani risponde alla Corte dei Conti sulla nota istruttoria inviata oggi dal presidente della Sezione di controllo Salvatore Pilato relativa ai posti letto in terapia di emergenza nelle strutture del servizio sanitario regionale.
Nella lettera di Palazzo d’Orléans si sottolinea che “gli unici dati a cui fare riferimento e che vengono costantemente aggiornati in base allo stato di avanzamento e/o realizzazione dei lavori”, suffragati anche recentemente dal ministero della Salute, sono quelli in possesso dell’amministrazione regionale. Schifani, quindi, acquisite ulteriori informazioni dall’assessorato della Salute, ribadisce che il numero di posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva contemplati è pari a 571, di cui 253 di terapia intensiva e 318 di terapia sub-intensiva. Il dato di 720 posti letto, preso in considerazione dalla magistratura contabile, infatti, include anche quelli già esistenti e quelli da realizzare con altre forme di finanziamento.
In merito agli interventi programmati, la nota del presidente precisa che “gli stessi risultano già ultimati o in via di realizzazione”, fatti salvi quelli previsti all’Arnas Garibaldi (Nesima), a Milazzo, a Caltagirone, a Trapani e Marsala. Questi ultimi, infatti, verranno avviati a conclusione di altri lavori, tuttora in corso di realizzazione nei presidi ospedalieri. Inoltre, al S. Giovanni Paolo II di Sciacca la consegna dei lavori e l’attivazione del cantiere è prevista nel mese di marzo 2025. A Palermo, i lavori di completamento della centrale tecnologica e del Pronto soccorso del Policlinico sono stati avviati nel mese di novembre 2024, mentre l’intervento programmato al Di Cristina è finanziato con altre risorse.
Il presidente della Regione sottolinea anche che “non si può sottacere l’impegno dell’attuale governo regionale per superare le criticità rilevate fin dopo l’insediamento, rimuovendo anzitutto il precedente soggetto attuatore, ridefinendo l’assetto organizzativo delle competenze e acquisendo le necessarie informazioni dalla cessata gestione commissariale, con le difficoltà già comunicate e ben note alla Corte dei Conti” e ribadisce la disponibilità della Regione al contraddittorio, “sin qui invero non adeguatamente articolato”. 
Sul recupero delle somme, infine, che si presumono indebitamente percepite dall’ex struttura commissariale, Schifani precisa che le procedure di recupero sono state già attivate con interruzione dei termini di prescrizione e sono costantemente monitorate.

 

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