Un nuovo documento aggiornato ed approfondito per contrastare l’osteonecrosi della mandibola da farmaci. A stilarlo è l’Uosd di Medicina orale con odontoiatria del Policlinico di Palermo.
“Siamo nell’epoca dell’open access e non delle chiusure dei documenti e protocolli per pochi”. A dirlo è la professoressa Giuseppina Campisi, responsabile del documento e dell’Uosd, che spiega come è nato il documento.
La patologia
Precedentemente nota come osteonecrosi da bifosfonati della mandibola, è una condizione rara e potenzialmente debilitante. Si verificare spontaneamente o successivamente a un’estrazione dentale o a un trauma. L’alta percentuale d’insorgenza nella mandibola, circa del 75% dei casi, è dovuta al decorso dell’afflusso di sangue alla mandibola. L’osso esposto, in particolare, non cicatrizza in pazienti con anamnesi o uso continuo di bifosfonati, di un agente antiriassorbimento, o di un agente antiangiogenico senza anamnesi positiva per esposizione a radiazioni della regione della testa e del collo.
Il Policlinico
“Il Policlinico dal 2009 si è contraddistinto dall’approccio innovativo e multidiscliplinare della patologia – spiega Campisi -. Una malattia che è comparsa a livello mondiale nel 2003. Da allora il Policlinico è stato molto attivo nella ricerca clinica e nella partecipazione alla stesura di raccomandazioni nazionali e delle società scientifiche, ma soprattutto ha puntato sulla qualità del nosocomio. Poiché è una malattia che ha bisogno di multidisciplinarietà, ha messo a punto un suo protocollo aziendale, che è stato aggiornato più volte. L’ultima volta nel 2014, proprio quando sono uscite le raccomandazioni del Ministero della Salute e nel 2020 la Società italiana di patologia e medicina orale e di chirurgia maxillofacciale hanno emanato nel 2020 le raccomandazioni. Nel 2023 è stato doveroso aggiornare il protocollo e l’Azienda ospedaliera universitaria, in linea con la sua natura, ha deciso di renderlo un documento informativo pubblico. L’obiettivo non è solo di elevare il livello qualitativo del proprio personale sanitario, ma del territorio per avere una ricaduta positiva dell’assistenza sanitaria“.
Il nuovo documento
Il documento è, quindi, aggiornato con le nuove acquisizioni della ricerca scientifica e della pratica clinica. E’ reso maggiormente fruibile con l’aggiunta di schemi semplici e flussi operativi. In più vi sono facsimili di referal letter per la comunicazione tra i professionisti medici e odontoiatri in merito alla prevenzione della patologia e consensi informati per l’esecuzione di cure dentali.
Ma la professoressa Campisi, da lungo tempo si occupa delle reazioni avverse ai farmaci e nel documento ha inserito una chicca: un vademecum per la segnalazione all’Aifa. Quest’ultimo è nato all’interno del progetto multidisciplinare “ADR in Odontoiatria nell’era informatica: dalla segnalazione alla visita specialistica con un click” da lei ideato. L’obiettivo è di informare, formare e sensibilizzare gli odontoiatri, i medici e gli igienisti dentali alla cultura della segnalazione di reazioni avverse a farmaci di interesse odontostomatologico (ADR-O).
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