Promuovere con un approccio multidisciplinare la dieta e lo stile di vita mediterraneo, patrimonio immateriale dell’UNESCO dal 2011.
E’ questo lo scopo del Tavolo tecnico SVimed istituito presso il Dipartimento per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico (DASOE) della Regione Siciliana.
“ L’obiettivo è limitare il dilagante sovrappeso e obesità nella popolazione generale, specialmente pediatrica, e l’altrettanto enorme impatto delle malattie cronico degenerative, cardio e cerebrovascolari, metaboliche, tumorali, anche in questo caso con dati preoccupanti soprattutto nella fascia pediatrica e giovane adulta”.
A dichiararlo è Claudio Costantino, Referente Vaccinazioni COVID-19 dell’Policlinico di Palermo, membro del Tavolo tecnico insieme al professore Francesco Vitale, Direttore dell’UOC di Epidemiologia clinica con Registro tumori e del Dipartimento di Oncologia e sanità pubblica dell’Azienda ospedaliera universitaria.
“Il gruppo di lavoro – continua – provvederà alla stesura di linee guida e decaloghi da far perseguire a livello regionale, coinvolgendo le scuole e gli atenei. Saranno pianificate anche campagne di comunicazione e attività di formazione”.
Il tavolo tecnico avrà anche il compito di coordinare le numerose iniziative già presenti finalizzate a diffondere la corretta alimentazione a favore di diversi target (scuole, gruppi di soggetti a rischio, consumatori etc) e trasmettere messaggi e comportamenti univoci e rispondenti alle più accreditate linee guida e alle più qualificate e consolidate evidenze scientifiche.
La situazione in Sicilia
L’Isola è una delle regioni più a rischio con 800.000 obesi e 2,3 milioni di casi in sovrappeso, complessivamente il 47 %della popolazione residente.
Inoltre, il fenomeno dell’obesità infantile preoccupa ulteriormente. Secondo gli ultimi dati Istat, bambini e ragazzi compresi tra i 3 e i 17 anni in eccesso di peso sono ben 211.000: il 29,4% del totale, percentuale più alta della media italiana (26,3%).
Inoltre, i dati epidemiologici relativi alla nostra Regione evidenziano un progressivo aumento della prevalenza di malattie croniche non trasmissibili direttamente legata ai cosiddetti fattori di rischio modificabili, ossia scorretta alimentazione, inattività fisica, fumo, abuso di alcool.
Tutto questo pesa sul Sistema Sanitario poiché sono aumentate le ospedalizzazioni le prestazioni ambulatoriali destinate all’assistenza di tali patologie, con il conseguente aggravio della spesa a carico del SSR.
Ecco perché la promozione e la prevenzione sono fondamentali, per un sistema già al collasso, che permetterebbero risparmi sui costi di cura e assistenza.