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Disagio psichico postpartum: il progetto di prevenzione dell’Arnas CIvico e di UniPa CLICCA PER IL VIDEO

lunedì 30 Settembre - 2024 | di Giorgia Görner Enrile | Categorie: News ed eventi, Studio medico, Video

Circa il 25% delle neo-mamme presenta sintomi depressivi moderati o elevati e quasi il 5% evidenzia indici di idee legate al suicidio.

I dati emergono da uno studio scientifico su i fattori di rischio psicosociale in gravidanza, in corso di pubblicazione sulla rivista internazionale “Bmc Psychology”. A realizzarlo l’unità di ginecologia ed ostetricia dell’Arnas Civico di Palermo, in collaborazione col dipartimento di scienze psicologiche, pedagogiche di UniPa.

“Lo studio deriva da un progetto nato circa un anno fa. Ha l’obiettivo di cogliere tempestivamente segnali di disagio psicologico nei periodi precedenti e immediatamente successivi al parto. Lo screening è stato effettuato su 600 pazienti/coppie che volontariamente hanno deciso di compilare un questionario. Ovviamente lo studio e il questionario è stato approvato dal comitato etico e creato seguendo tutte quelle che sono le normative per consentire la raccolta di dati sensibili, spiega guidata da Antonio Maiorana, direttore di Ginecologia e Ostetricia dell’Arnas.

Il progetto “Quando nasce un genitore, coordinato con la dtt.ssa Maria Rita Infurna di Unipa, si rivolge alle donne in gravidanza e ai/alle loro partner e propone nuove forme di screening, diagnosi precoce e trattamento delle forme di sofferenza psicosociale nel corso della gravidanza. Ma anche di offrire nuove forme di prevenzione e formazione ai futuri genitori”.

“Il monitoraggio psicologico delle pazienti viene svolto già a partire dall’ingresso delle pazienti presso gli ambulatori dedicati alle gravidanze a termine e alle gravidanze a rischio all’interno dell’Unità – evidenzia Maiorana -. Nell’Unità psicologhe e psicologi valutano – attraverso questionari e colloqui clinici – la presenza di fattori di rischio e forme di disagio connesse a possibili esiti psicopatologici pre e postpartum”.

I dati

“Ad oggi, circa 600 donne hanno effettuato lo screening e ben il 25% presenta sintomi depressivi moderati o elevati e quasi. Il 5% presenta, invece, indici di ideazione suicidaria prosegue –. Tali dati contrastano con l’immagine idealizzata e forzatamente felice che spesso si associa al periodo della gravidanza.  Lo studio sottolinea, infatti, l’urgenza di dar voce e legittimare un malessere che spesso resta silente e non attenzionato“.

Le azioni

“Basterebbe porre una domanda ai neo genitori: Che genitore pensi di essere?” Una domanda che non siamo abituati a farla e perché la risposta potrebbe metterci in difficoltà. Soltanto attraverso un’azione coordinata possiamo effettuare questo screening e  aiutare i genitori. Le pazienti che presentano dei disagi psicologici vengono seguite da professionisti appositamente reclutati e in servizio presso l’UOC di Ginecologia e Ostetricia. Le pazienti avranno la possibilità di avere un supporto sia durante la permanenza in ospedale sia, quando necessario, con percorsi individuali di supporto psicologico – conclude -.Il progetto prevede anche un potenziamento dei percorsi IAN (Incontri di Accompagnamento alla Nascita)”.

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