Le polmoniti infantili in Cina sono in aumento, ma salgono i casi anche in Vietnam e in Francia.
Le cause sono:“agenti patogeni noti e non a un nuovo virus – ha affermato la Commissione sanitaria cinese – “i gruppi di infezioni respiratorie sono dovuti a una sovrapposizione di virus comuni come influenza, rinovirus, virus respiratorio sinciziale o RSV, adenovirus e batteri”.
Per la Société de pathologie infectieuse de langue française (Spilf), il fattore scatenante è il ritorno di un batterio scomparso durante la pandemia, il Mycoplasma pneumonia.
“Da aprile c’è un aumento della circolazione mondiale di Mycoplasma pneumoniae, in particolare, in Asia, ma anche in Europa – dichiara Alexandre Bleibtreu della Spilf -. Non siamo in una situazione simile al Covid. Si tratta solo della ricomparsa di un patogeno noto”.
Il Mycoplasma pneumonia
Il batterio, difatti, non circola in modo epidemico da circa 10 anni. usualmente è responsabile della polmonite atipica primaria che colpisce bambini e adulti tra i 5 ed i 35 anni. Questa polmonite è spesso asintomatica, ma, quando le difese immunitarie sono basse, l’infezione può condurre a complicanze ematologiche e neurologiche molto gravi.
Paure ed emergenza?
Gli infettivologi sono, al momento, più preoccupati per i rischi legati all’antibiotico-resistenza, farmaci con cui si tratta questa polmonite, poiché “non abbiamo informazioni sul tasso di resistenza agli antibiotici. Qualche anno fa eravamo al 10%, ma oggi non disponiamo di informazioni sufficienti per misurarlo a causa della mancata circolazione dei batteri“, precisa Gilles Pialoux, a capo del dipartimento di Malattie infettive e tropicali dell’Ospedale Tenon di Parigi.
“Al momento non c’è alcuna emergenza. Stiamo monitorando, ma non c’è bisogno di mettere in campo alcuna azione di emergenza”, ha dichiarato il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia.
In ogni caso non bisogna comunque dimenticare il Covid che, con tutte le sue varianti, in una sola settimana in Italia ha fatto aumentare i ricoveri di oltre il 30%.