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Crollo della fertilità: “Servono politiche adeguate e consapevolezza”

giovedì 11 Maggio - 2023 | di Anna Boccia | Categorie: News ed eventi, Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Palermo

La fertilità in età evolutiva, negli ultimi decenni in Italia, ha subito un forte calo. Le cause sono attribuite a: fattori genetici e ambientali, malattie, stili di vita poco salutari, esposizione a sostanze tossiche. Determinante, però, è il ritardo nell’età della maternità.

Secondo i dati dell’Istat, nel 2020 l’età media delle madri al parto è arrivata a 32,2, due anni in più rispetto al 2000. Un fenomeno attribuito al cambiamento dei valori sociali e culturali, l’aumento delle opportunità di studio e lavoro per le donne. A questi si aggiungono le difficoltà economiche e scelte personali.

Gli esperti

“Oggi l’insufficienza ovarica nella popolazione è in costante aumento. Si aggira tra il 3 e il 5% in relazione all’inquinamento ambientale e al numero di sopravvissuti al cancro, che oggi non sono dei superstiti, ma hanno una lunga aspettativa di vita a cui bisogna garantire qualità di cura e benessere”. A sottolineato il dirigente medico dell’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo Marina Pandolfo al convegno “La tutela della fertilità in età evolutiva“, presso la sede dell’Ordine dei Medici di Palermo.

Le donne sono nate con un numero finito di ovociti e la loro quantità diminuisce con l’età.

Questo significa – ha detto Pandolfo – che le donne più anziane hanno meno probabilità di avere figli. Una gravidanza rimandata a 35-40 anni di età aumenta il rischio di infertilità e di complicanze”.

L’aumento dell’età media è stato inoltre associato ad una maggiore incidenza di patologie come l’endometriosi, fibromi uterini e insufficienza ovarica prematura.

“La fertilità è un bene comune – ha concluso l’esperta – . Bisogna fornire assistenza sanitaria qualificata e promuovere interventi di prevenzione e diagnosi precoce delle malattie legate all’apparato riproduttivo per ripristinare la fertilità naturale nei casi possibili”.

Per il presidente dell’ordine dei medici di Palermo Toti Amato, componente del direttivo della Fnomceo “il problema esiste e va affrontato stimolando il dibattito tra le giovani generazioni e con politiche sanitarie, ambientali ed educative a sostegno della genitorialità”.

Nel rispetto della libertà di scelta di ciascuno per Amato serve più consapevolezza sul ruolo fondamentale della prevenzione per proteggere il sistema riproduttivo perché stili di vita sbagliati, malattie sessualmente trasmissibili e gli anni che passano rendono più difficile la fertilità, che può essere invece protetta evitando droghe, alcol, tabacco e facendo attività fisica.

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