Dieci milioni di euro allo scopo di migliorare la presa in carico dei cittadini che soffrono di forme invalidanti di cefalea cronica.
Il decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale con le “Linee di indirizzo per la realizzazione dei progetti regionali finalizzati a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea primaria cornica”. Consentirà, inoltre, alle Regioni di attivare progetti di presa in carico dei pazienti.
La cefalea
Per l’OMS è al secondo posto fra tutte le malattie che causano disabilità (GBD 2017) e come prima causa di disabilità in soggetti di età inferiore a cinquant’anni, facendo riferimento alle valutazioni del Global burden disease.
Inoltre, secondo il parametro YLDs (Years lived with disability – anni vissuti con disabilità) la cefalea occupa il secondo posto, dopo la lombalgia, della classifica delle dieci malattie a più elevata disabilità nel mondo ed in Italia, per tutte le classi di età ed in entrambi i sessi (Vos et al., 2017).
La legge ed il decreto
La cefalea primaria cronica è stata riconosciuta in Italia come malattia sociale dalla legge n 81 del 14 luglio 2020, e questo decreto ne dà, appunto, attuazione, a tre anni dalla legge.
Sul piatto ci sono quindi 10 milioni di euro (5 per il 2023 e 5 per il 2024) che le Regioni potranno spendere per realizzare progetti che prevedano metodi innovativi di presa in carico delle persone che soffrono di cefalea primaria cronica.
I beneficiari dei progetti devono essere in possesso di una diagnosi di cefelea cronica da almeno un anno, effettuata da uno specialista del settore presso un centro accreditato per la diagnosi e la cura delle cefalee, che ne attesti l’effetto invalidante.
Le linee per i progetti
Le Regioni sono invitate a sviluppare dei progetti volti a migliorare la presa in carico delle persone affette dalle forme di cefalea prima cronica al fine di raggiungere i seguenti obiettivi:
- avviare/implementare, a livello regionale, dei modelli innovativi di presa in carico dei pazienti mediante lo sviluppo di percorsi integrati di diagnosi e cura al fine di strutturare una rete di collaborazione tra i diversi professionisti (specialista del centro cefalea di II livello, specialista ambulatoriale, medico di medicina generale, medici di pronto soccorso, etc.);
- prevedere/implementare il coinvolgimento di specialisti di altre discipline da inserire nel percorso di cura in relazione alle necessita’ del paziente (Medici ginecologi, Psicologi, etc.);
- realizzare specifici corsi di formazione per il personale sanitario;
- promuovere gli eventi di informazione e di orientamento per i cittadini;
- sostenere la ricerca del settore.