“Il fenomeno delle aggressioni ai sanitari è diventato allarmante. Noi abbiamo il dovere di curare i pazienti e loro hanno il diritto di essere curati, quindi il nostro interlocutore è il Governo. Ed è lo Stato che deve trovare la soluzione”.
Lo ha detto, davanti al Municipio di Agrigento, Santo Pitruzzella, presidente provinciale dell’Omceo, poco prima che partisse la marcia dei camici bianchi per dire stop alla violenza contro i sanitari.
“Siamo qua per dare la terapia, oltre alla diagnosi – ha aggiunto -.I problemi veri sono la mancanza di medici nei punti chiave: pronto soccorso, guardie mediche e poliambulatori. E’ colpa del Governo che non ha programmato questo massiccio esodo dei sanitari che era prevista dal 2018 al 2025. Avrebbe dovuto provvedere – prosegue – ad aumentare i posti nelle scuole di specializzazione, avrebbe dovuto aumentare i posti nei concorsi per ingresso in alcune branche. Il Governo si è accorto durante la pandemia di questa situazione ed ha aumentato il numero di borse da 6,7 mila alle 15 mila di quest’anno. Come sempre in ritardo. Mentre per alcune branche chirurgiche la possibilità di soluzione, fra due, tre anni, la soluzione ci sarà, per i pronto soccorso il problema esisterà ancora perché le borse di specializzazione non vengono scelte”.
“Ci fermiamo al 40, 45%. Non c’è neanche la speranza – ha osservato il presidente dell’Omceo di Agrigento – che fra qualche anno avremo gli specialisti per sopperire alla mancanza di medici nei pronto soccorsi. La terapia che vogliamo dare, e il Governo fa finta di non vedere, è l’incentivazione economica. La media degli stipendi dei sanitari è inferiore a tutti gli altri Stati, dietro di noi c’è solo la Grecia e il Portogallo. L’esodo verso l’estero, verso il privato si spiega per questo. Per risolvere l’emergenza pronto soccorso c’è solo l’incentivazione economica”.