Aumentano le infezioni da cibo contaminato. Ogni giorno circa 1,6 milioni di persone in tutto il mondo si ammalano, e di queste 420mila muoiono.
L’Italia, inoltre è uno dei paesi con un esponenziale aumento di casi di zoonosi in Ue. A farlo emergere è un report dell’European union one health.
Con il termine zoonosi si intende una qualsiasi malattia infettiva che può essere trasmessa dagli animali all’uomo. La trasmissione può avvenire direttamente, quindi con il contatto con la pelle, peli, uova, sangue o secrezioni, o indirettamente tramite altri organismi vettori o ingestione di alimenti infetti.
I dati
Nel 2021, difatti, rispetto al 2020, i casi di sottoposti a sorveglianza, ad eccezione delle infezioni da West Nile che hanno registrato un 5,8% in meno rispetto al 2020, pari al 43,0% di tutte le infezioni in Ue.
Rispetto al 2020 l’aumento dei casi è stato particolarmente marcato per salmonellosi (+38,9%), listeriosi (+55,5%) e brucellosi (+77,8%) e più moderato per campilobatteriosi (+8,7%).
Le Linee guida
“La sicurezza alimentare ha un impatto diretto sulla nostra salute”.
Ad affermarlo è Maria Neira, vicedirettore generale dell’Oms che ricorda come siano oltre 200 le malattie, dalla diarrea al cancro, causate dal consumo di alimenti contaminati da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche.
Per questo l’organizzazione spinge ad effettuare maggiori controlli nei settori del sistema agroalimentare. Inoltre rilancia le Linee guida per la sorveglianza e il controllo di focolai di malattie trasmesse dagli alimenti.
“Le malattie trasmesse dagli alimenti rimangono un problema per la salute pubblica per diversi motivi – dice l’Oms -. Se alcune malattie sono controllate, altre possono emergere come nuove minacce. La percentuale della popolazione rappresentata da anziani, immunosoppressi o persone estremamente suscettibili alle complicanze legate alle malattie trasmesse dagli alimenti sta aumentando in molti Paesi. La globalizzazione dell’approvvigionamento alimentare ha portato alla rapida e diffusa distribuzione internazionale degli alimenti”.
“Troppo spesso, i focolai di malattie trasmesse dagli alimenti non sono individuati, segnalati o non sono studiati. Per la ricerca sui focolai di malattie trasmesse dagli alimenti sono disponibili molte risorse, ma poche sono destinate ai Paesi in via di sviluppo – conclude -. Queste linee guida sono destinate a servire da introduzione generale per l’identificazione e lo studio dei focolai di malattie trasmesse dagli alimenti in una varietà di scenari. Sono disponibili numerose altre risorse per fornire ulteriori informazioni, più dettagliate, sulla sorveglianza, sull’epidemiologia, sulle analisi statistiche e sugli aspetti medici delle malattie trasmesse dagli alimenti”.
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