La malattia trasmessa dalla zanzara ‘aedes aegypti’ ogni anno uccide migliaia di persone nei Paesi Sudamericani. Con la crisi climatica il pericolo si sta diffondendo nel resto del mondo. I casi difatti sono aumentati in maniera esponenziale nelle Regioni delle Americhe. Il Brasile, ad esempio, ha superato la soglia dei 2 milioni di casi di dengue nel 2024, un record storico. I decessi confermati sono 682 e altri 1042 sono in fase di indagine.
Al febbraio 2024, si registrano in Italia 48 casi di Dengue confermati, nel 2023 i casi sono stati 362 e 84 casi sono casi autoctoni.
Il Ministero della Salute chiede alle Regioni di “potenziare la sorveglianza contro la Dengue, implementare le bonifiche e formare il personale sanitario, fornendo indicazioni anche ai cittadini” e quindi di predisporre tutte le misure previste dal Piano Nazionale di Prevenzione (PNA).
La Dengue
Di origine virale, la dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4). E’ trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare (in occidente da Aedes aegypti o Aedes albopictus) che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri.
Usualmente la malattia si manifesta con febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini.
La circolare
Le Regioni dovranno provvedere alla predisposizione, previa programmazione, di misure locali di monitoraggio e di contrasto dei vettori; individuare tutti i potenziali siti a rischio di introduzione di nuove specie di zanzare invasive; provvedere alle attività per una corretta comunicazione che aumentino la consapevolezza del rischio dengue in ambito pubblico. Previsti controlli anche nelle donazioni di sangue.
In particolare l’atto chiede di potenziare la sorveglianza dei casi umani di dengue su tutto il territorio nazionale, soprattutto in termini di tempestività, di rispetto dei flussi di comunicazione e sensibilizzando gli operatori sanitari, tra cui pediatri di libera scelta e medici di medicina generale, per permettere la rapida identificazione dei casi.
Per il Ministero è anche necessario implementare tutte le azioni di bonifica ambientale previste mirate a ridurre i siti di proliferazione e di riparo per le zanzare e provvedere alla predisposizione di misure locali di monitoraggio e di contrasto dei vettori.
Serve anche “individuare, come da linee guida riportate in allegato 17 del PNA 2020-2025, tutti i potenziali siti a rischio di introduzione di nuove specie di zanzare invasive, quali Aedes aegypti, e predisporre tutte le misure di sorveglianza e controllo atte a prevenire e contrastare il possibile ingresso e successiva diffusione di questi potenziali vettori di arbovirosi.
Per quello che riguarda la formazione del personale si indica di provvedere all’aggiornamento in tema di dengue, così come di altre arbovirosi considerate nel PNA, per diretti al personale sanitario, operatori addetti allo svolgimento degli interventi pulizia, sanificazione e disinfestazione e alla cittadinanza, “al fine di creare la situazione ottimale per l’attivazione di misure utili al contrasto ai vettori e alla prevenzione dell’esposizione alle punture e per l’identificazione tempestiva dei casi di infezione”.
Il ministero indica anche la necessità di “provvedere alle attività per una corretta comunicazione che aumentino la consapevolezza del rischio dengue in ambito pubblico e tra gli operatori sanitari e che incoraggino comportamenti attivi di prevenzione e controllo dei vettori, a livello individuale e nella comunità”.
I Controlli dovranno essere fatti anche per la donazione di sangue donazioni disangue/emocomponenti (compreso il sangue cordonale) e di organi, tessuti e cellule (comprese le cellule staminali del sangue periferico e midollare).