Le problematiche legate alla pandemia da Covid 19 sono state varie. Dalla gestione clinica alla gestione psicologica che la stessa ha avuto su medici, operatori sanitari e popolazione. Vi è stato anche un riversarsi di comunicazioni sui media, social e canali ufficiali che ci deve fare riflettere sui rischi di un eccesso di notizie, definito anche l’infodemia, e in cui le notizie date avevano aspetti discordanti.
Medici ed infermieri, e personale sanitari sono stati travolti e lo indicano i numeri di coloro che hanno perso la vita e che hanno contratto la malattia.
Molte le ricerche per esaminare l’impatto psicologico che l’esposizione al virus ha avuto tra gli operatori sanitari. La categoria a maggior rischio indica una differenza di genere. Pare che le più colpite siano state le infermiere a diretto contatto con pazienti affetti da coronavirus. In generale le ricerche evidenziano sintomi da somatizzazione e depressivi. Il rischio burnout è stato elevato per medici e operatori sanitari.
Sulla popolazione generale poi, le ricerche condotte, hanno evidenziato varie forme di malessere psichico, quali depressione, ansia, disturbo post-traumatico da stress, ecc.
La pandemia ha comunque avuto effetti diversi anche su persone che in precedenza non avevano dimostrato disagi di tipo psichico. Da ciò emerge la necessità e l’utilità di un approccio psicologico in situazioni di emergenza e di straordinarietà sanitaria quali quello evidenziato nella pandemia da Covid 19 per un recupero di quella resilienza di cui si può essere dotati e per la messa in atto di quei meccanismi di difesa della mente che possono aiutare a superare lo stress e le ansie in maniera costruttiva.
La pandemia risulta essere stata momento di riflessione e ricostruzione di modelli organizzativi di assistenza che potenzino la cooperazione tra la clinica, l’assistenza psicologica e il sociale. Il cammino è iniziato e da più parti vi è ferma volontà di continuare sulla strada intrapresa. Ci auguriamo una sempre più stretta collaborazione e interdisciplinarietà tra le varie figure di assistenza per una migliore qualità di vita di operatori sanitari e della popolazione.
Rosa Giaquinta
Medico di Medicina Generale