Il Magnifico Rettore dell’Università di Palermo Prof. Massimo Midiri, avvertita l’esigenza, nelle funzioni di indirizzo politico, di potersi confrontare – a sua discrezione – con un comitato di illustri personalità della vita culturale, sociale, civile e scientifica per riceverne il parere su temi di carattere generale, ha individuato e istituito, per le finalità sopra espresse, un consesso denominato “Comitato dei Garanti”.
Presidente del Comitato è stato nominato il Prof. Adelfio Elio Cardinale, Professore emerito, Presidente della “Società Italiana di storia della Medicina”, già Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia per un decennio.
Le altre personalità prescelte sono:
- Dott. Saverio Capolupo, già Comandante Generale della Guardia di Finanza;
- ssa Maria Falcone, Presidente della Fondazione “Giovanni Falcone”;
- Alessandro Pajno, già Presidente del Consiglio di Stato;
- Roberto M. Scarpinato, già Procuratore Generale della Corte d’appello di Palermo;
Lunedì 4 luglio – nella Sala delle Capriate di Palazzo Steri, sede del rettorato – è avvenuta la conferenza stampa di presentazione.
Le funzioni del Comitato possono equipararsi a quelle dell’Ombudsman, il garante istituito in Svezia nel 1809 e oggi diffuso in molti Paesi del mondo. Un ulteriore contributo alla “internazionalizzazione” dell’Ateneo di Palermo.
Il Comitato si ispira alla continuità di indirizzo culturale e pratico delle istituzioni accademiche, per contribuire a renderle una “casa di vetro”. È la prima struttura di tal genere costituita nel sistema degli Atenei italiani.
Un ufficio di garanzia che mira a tutelare su presunte violazioni commesse: asserite disfunzioni nell’applicazione di norme e regolamenti; valutazione dei modi di applicazione delle leggi, spesso con voluta superficialità e trascuratezza; critiche su organismi tecnici devitalizzati, che appaiono impossibili e inaccessibili, specie egli studenti; mancato rispetto dei diritti del paziente; mistificazioni nella ricerca scientifica; corretto rapporto di medici e personale sanitario con malati, colleghi, società, autorità preposte.
L’Ateneo intende rafforzare la sua impermeabilità alla criminalità organizzata, in quanto la coscienza antimafiosa è prerequisito, che deve mantenere viva la memoria di un tragico passato.
Impegno a non dimenticare, come arma fondamentale per costruire una società libera, democratica, giusta. Passione culturale, etica e civica è l’orizzonte che l’Ateneo vuole perseguire.
Esistono due scuole: quella dei doveri e quella degli interessi. Il Rettore e tutta la comunità universitaria vuole praticare quella dei doveri.